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Nei bar e nella ristorazione c’è un’attrattiva forte per chi cerca lavoro

Bergamo batte Brescia per numero di lavoratori del settore

Bar, ristoranti e pubblici esercizi bergamaschi impiegano 25.861 lavoratori, dato superiore a Brescia che ne conta 24.456. È quanto emerge dall’Osservatorio Fipe- Federazione italiana pubblici esercizi  “L’occupazione dipendente nei pubblici esercizi” su elaborazione dati Inps 2023. Decisamente inferiore il numero di stranieri nei locali bergamaschi: rappresentano infatti il  20,3% degli occupati, contro il 31,3% lombardo e il 26,7% nazionale  Tuttavia la dinamica occupazionale evidenzia un crescente ricorso ad addetti stranieri:+14%, contro il +7,8% degli italiani. Quanto all’età, il settore è fortemente giovanile. Più di un terzo dei lavoratori ha al massimo 30 anni. Solo il 5,8% ha più di 60 anni. Cresce l’impiego di giovanissimi, fino a 20 anni, +27,8% (in Lombardia la media è inferiore, +25,7%), ma anche quello degli over 60enni, +16,1% (la media regionale segna il +18,6%). .

“La ricerca conferma la mancanza di quella fascia di lavoratori esperti e professionalizzati dai 30 ai 40 anni, un effetto imputabile alla riconversione durante lo stop per la pandemia, quando chi aveva una famiglia da mantenere si è visto costretto in molti casi  a cambiare lavoro e settore Di contro, cresce il numero di giovanissimi: stiamo ancora beneficiando dell’onda lunga di Masterchef e dintorni, anche se le classi di cucina all’alberghiero si stanno già riducendo. C’è senza dubbio una maggior offerta di studenti universitari, pronti a darsi da fare per pagarsi gli studi. Mense e ristorazione collettiva continuano ad essere fortemente attrattivi per le donne, con contratti part time e orari che consentono di conciliare con maggiore agio famiglia e lavoro. In generale, cambia l’organizzazione del lavoro, sempre più su turni e part-time. Trovare personale continua ad essere un problema, specialmente preparato. Il settore soffre e, oltre alle incombenze di gestione aziendale, si trova sempre più in affanno o a pianificare turni e orari del personale, oltre che a coprire imprevisti all’ordine del giorno”.

La ricerca di FIPE  sull’Occupazione nei pubblici esercizi (bar, ristoranti, stabilimenti balneari, discoteche, mense e catering) rileva oltre un milione di dipendenti e 167mila aziende. Il settore è caratterizzato da stagionalità, con variazioni significative nel numero di lavoratori e aziende durante l’anno). Le imprese sono prevalentemente piccole, con una media di 6,4 dipendenti, e la forza lavoro è giovane, con oltre il 60% sotto i 40 anni e poco più di 4 su 10 ha meno di 30 anni. Il lavoro femminile rappresenta quasi il 51% degli occupati. La maggior parte dei lavoratori è impiegata a tempo parziale (58,9%), mentre il 58,5% ha contratti a tempo indeterminato.). I Iavoratori stagionali sono il restante 9,6%. Il 12,3 % dei lavoratori dipendenti del settore ha un contratto di lavoro intermittente. Nel 2023 i lavoratori intermittenti sono stati poco meno di 132mila in media d’anno.  Il settore mostra anche una notevole presenza di lavoratori stranieri (26,7% pari a 285.755) e una crescita generale dell’occupazione rispetto al 2019 (+84mila lavoratori). Le donne svolgono un ruolo cruciale, con una presenza crescente soprattutto nel settore della ristorazione, dove rappresentano il 50,8% dei dipendenti. Il lavoro part-time è prevalente tra le donne, specialmente nelle fasce d’età più mature. Il settore, nonostante la crisi demografica, continua ad attrarre giovani, che costituiscono circa il 40% della forza lavoro. La Lombardia è la regione con il maggior numero di aziende (ne concentra il 15%) e lavoratori nel settore (209mila occupati).

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