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Riduzione di orario a parità di stipendio: alla Rulmeca si fa innovazione contrattuale

Alla Rulli Rulmeca di Almè è stato firmato nei giorni scorsi il nuovo contratto aziendale, che la parte sindacale, come evidenzia Vincenzo Zammito, che per la FIM CISL, insieme a Manuel Carminati e all’impegno di tutta la RSU dell’azienda ha condotto la trattativa “ha aspetti sperimentali e innovativi interessanti, soprattutto nella parte riguardante la riduzione dell’orario, uno dei pochi accordi in tal senso sul panorama bergamasco e nelle medie e grandi aziende produttive (tot. 279 dip.) sul territorio Nazionale. Precursore della richiesta di riduzione di orario fatta con la piattaforma per il rinnovo del CCNL 2024-2027 e volto ad una maggiore conciliazione vita lavoro”.
L’accordo, firmato anche da FIOM CGIL, avrà decorrenza dal prossimo gennaio e sarà valido
per una iniziale fase sperimentale di due anni per la riduzione dell’orario settimanale di lavoro di 1 ora e mezza, passando così dalle attuali 37,5 dei turnisti (terzo turno di notte già 37 in virtù di un vecchio accordo) a 36 ore (quindi 35,5 per i turnisti di notte); saranno 38,5 ore per i lavoratori a giornata e è prevista una compensazione economica proporzionale per i lavoratori par-time. Di fatto, si ridurrà di un ora e mezza l’orario di lavoro dell’ultimo giorno lavorativo della settimana a parità di stipendio e senza utilizzo di ferie e permessi.
Nell’accordo è anche previsto un impegno ad effettuare nell’arco di 12 mesi 10 stabilizzazioni con assunzione a tempo indeterminato da parte dell’azienda di contratti di somministrazione o a tempo determinato in essere.
L’intesa firmata è poi all’interno di un ampia cornice di un premio di risultato variabile basato su tre parametri con un valore massimo di 3000 euro e che prevede 200€ euro di welfare aziendali annui a ciascun dipendente, aumentandone gli importi di alcune componenti di primalità fissa quali un premio presenza ed un superminimo collettivo differenziato per livello di inquadramento.
“Questo contratto – conclude Zammito – è la dimostrazione che non solo i grandi gruppi industriali possano ragionare in termini di riduzione di orario a parità di retribuzione , ma la collaborazione e il dialogo tra azienda e organizzazioni sindacali può generare innovazione e sperimentazioni nell’ottica del miglioramento del benessere dei lavoratori e dela conciliazione tra vita e lavoro”.

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