È stata avviata la procedura di raffreddamento e sciopero per il personale di Arriva Italia Srl della provincia di Bergamo. L’hanno dichiarata le Segreterie territoriali di FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI , FAISA CISAL e UGL che in data 12 settembre 2024 hanno inviato la dovuta comunicazione all’azienda, oltre che all’Osservatorio sugli scioperi, Commissione di Garanzia, Prefettura di Bergamo ed Agenzia Provinciale per il TPL.
L’avviso dell’iniziativa di mobilitazione è un atto dovuto e si terrà con lo svolgimento delle assemblee con i lavoratori, dopo che il primo incontro del 20 settembre 2024 tenuto con la direzione della società è risultato vano per l’indisponibilità a trattare dichiarata da ARRIVA rispetto ai temi sollevati.
Le organizzazioni sindacali prima di dichiarare lo sciopero attendono un’ulteriore convocazione da parte del Prefetto.
La situazione di ARRIVA ITALIA nella bergamasca vive da tempo una condizione critica: trattamenti economici non adeguati, carenza cronica di personale, orari di lavoro sempre più impegnativi e gravosi, la scarsa sicurezza quotidianamente registrata sui mezzi e alle fermate; a tutto questo si aggiunge la decisione di appaltare a “padroncini privati” alcune tratte che ARRIVA ITALIA non riesce a gestire autonomamente, esternalizzando il servizio di quegli orari e distanze più appetibili, lasciando ai dipendenti le “grane” peggiori.
Le organizzazioni hanno compiuto ripetuti tentativi per cercare un accordo con la direzione che, reagendo come un muro di gomma, ha restituito solo rimandi e respingimenti ad ogni legittima richiesta.
“È assolutamente necessario e improcrastinabile giungere a condizioni di lavoro sostenibili e dignitose – sostengono i sindacati bergamaschi dei trasporti – che prevedano un adeguato riconoscimento economico rapportato all’aumento del costo della vita, una migliore conciliazione dei tempi di vita e lavoro, oltre ad individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale front-line”.
“Il comportamento di ARRIVA è assolutamente incomprensibile – dichiarano i Segretari Generali Territoriali di FILT CGIL, Marco Sala, FIT CISL, Pasquale Salvatore, UILTRASPORTI, Giacomo Ricciardi, FAISA CISAL, Antonio Chimirri, e UGL, Luigi Dionisio -, anche confrontato con quello tenuto dalle altre aziende del territorio che nonostante le maggiori difficoltà organizzative, si impegnano a garantire continuità e regolarità del servizio recuperando risorse mettendo in campo un migliore fattore. Qualunque richiesta espressa dalle Organizzazioni in questi mesi, sia essa economica che normativa, riferita alla rivisitazione in positivo di accordi ormai vetusti rispetto al periodo storico ed al contesto bergamasco, non ha mai ricevuto accoglimento da parte della Società. Cresce così il sospetto che non investire sulla sicurezza, sui propri dipendenti e sullo sviluppo del trasporto pubblico, alimentando il conflitto sia diventata la vera missione di certi importanti gruppi privati, solamente attenti ai propri utili economici e mai agli aspetti sociali del servizio pubblico”.
“Dichiariamo di essere parecchio preoccupati per la tenuta e la sicurezza del Trasporto pubblico Locale di questo territorio – continuano i sindacalisti -, poiché aziende come Arriva anche con il continuo ricorso a subappalti non ci consente di monitorare le regole di ingaggio, l’impegno e la mole di lavoro dei conducenti impiegati, prevedendo così di colmare a beneficio del proprio conto economico, la cronica mancanza di autisti, senza prevedere politiche aziendali virtuose e di lungo periodo a garanzia della tenuta di un settore che quotidianamente sta perdendo attrattività a vantaggio del veicolo privato”.
“A latere della procedura messa in atto nei confronti di ARRIVA, formuleremo una richiesta di incontro alla competente Agenzia del TPL di Bergamo, finalizzata a mettere in campo tutti gli strumenti possibile affinché questa triste situazione trovi una giusta soluzione. “
La mobilitazione e lo stato di agitazione deciso dalle organizzazioni dei sindacati bergamaschi punta a garantire ai lavoratori di ARRIVA una giusta rivisitazione degli accordi di secondo livello con migliori condizioni economiche e di lavoro, attraverso i quali si potrà giungere a garantire a cittadini e utenti una migliore qualità del servizio offerto.
“Non possiamo non ricordare – concludono i segretari generali di FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI , FAISA CISAL e UGL – che il TPL è finanziato da soldi pubblici che ad oggi sono sicuramente insufficienti rispetto alla richiesta di trasporto; le rivendicazioni anche di carattere nazionale ci ricordano che negli anni sono state distratte tantissime risorse dal Fondo Nazionale del Trasporto (le aziende stimano che servano almeno 1 miliardo ed 800 milioni in più), ed è indubbio che un serio rinnovo della contrattazione nazionale aiuterebbe ad andare nella direzione di un servizio più efficiente”.
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