Abbiamo ricevuto una lettera da parte di un lettore di Chiavenna che commenta due degli articoli che sono stati pubblicati nei giorni scorsi e sono mantenuti nello spazio delle rubriche sotto la voce FORZA POPOLARE. La pubblichiamo con la speranzA che diventi motivo di nuova discusione e vi inviatiamo a inviarci i vostri commenti sui temi più diversi
Gent.mo Antonio
condivido quanto hai esposto sull’articolo “Giorgia fai piazza pulita” però a seguire mi sento di fare alcune considerazioni.
Dal 1994, con l’esplosione di quasi tutti i partiti esistenti , se da un lato è stato un fenomeno condivisibile visto la cancrena che li caratterizzava, è comunque successo un fenomeno che ha contrassegnato gli anni a seguire. Bene o male fino ad allora esisteva una certa selezione all’interno dei partiti; un iscritto o simpatizzante cominciava la sua attività facendo il consigliere comunale, poi se era bravo poteva diventare sindaco , consigliere provinciale e via via più su con una selezione determinata dalle sue capacità e suffragata dal numero di voti che prendeva. Con l’azzeramento dei partiti la classe dirigente si è invece formata (per incarichi remunerati e cioè dal consigliere regionale in su) tra persone innanzitutto che hanno disponibilità finanziarie per foraggiare il partito e o, come tu dici dal leccaculismo dilagante.
Questo fenomeno ha caratterizzato anche i partiti del centro destra per cui non c’è da meravigliarsi se ogni settimana assistiamo a figure più o meno barbine perché la classe dirigente è formata da dilettanti allo sbaraglio che si sono montati la testa e che pensano di essere bravi perché ricoprono incarichi che invece si dimostrano più grandi di loro.
Personalmente sono più basito dal fatto che non vengano presi provvedimenti draconiani a fronte di episodi indifendibili (chi fa fermare il treno per scendere, chi si mette a sparare all’ultimo dell’anno, ecc.); questo doveva essere un atteggiamento auspicata per chi si riconosce nel centro destra, senza se e senza ma.
Ancora di più come tu giustamente hai sottolineato, la mancanza di poter scegliere il candidato alle elezioni, rappresenta un ulteriore distacco con la base elettorale; il fatto che si viaggi attorno al 50 % degli elettori che professano il voto rappresenta indubbiamente una sconfitta dell’intero sistema a prescindere di chi vince.
Altro tema quello sulle comunità montane.
Innanzitutto non condivido le votazioni di secondo livello in nessun caso e quindi anche per le provincie. La Valchiavenna (12 comuni per 23000 abitanti con Chiavenna capoluogo con 7300) è stata per anni feudo di interessi di alcuni personaggi; si giocava sui rappresentanti di alcuni piccoli comuni per eleggere il direttivo e presidente, espressioni di personalismi che hanno portato spesso a scelte fatte sul territorio dei presidenti a scapito dell’interesse comune.
MI spiace che si sia dimenticata anche la elezione del capo dello stato a scapito del presidente del consiglio. Credo che se si fosse potuto votare i personaggi tipo l’attuale presidente così come Napolitano e Scalfaro difficilmente avrebbero ricoperto tale carica. Ma si sa, spesso non si ha la lucidità di contrastare la egemonia “culturale” del Pd e forse la paura di andare contro corrente.
Scusa se ho condensato più temi nel breve perché avrei molto da dire, ma come ben sai un conto è parlare e altro scrivere.
A risentirci e complimenti per i tuoi articoli e non ultimo, una certa invidia.
Personalmente non ho alcuna fiducia nella classe politica e tanto meno che si possa ritornare a fare politica.
Grazie G. F.
Gent.mo Antonio
condivido quanto hai esposto sull’articolo “Giorgia fai piazza pulita” però a seguire mi sento di fare alcune considerazioni.
Dal 1994, con l’esplosione di quasi tutti i partiti esistenti , se da un lato è stato un fenomeno condivisibile visto la cancrena che li caratterizzava, è comunque successo un fenomeno che ha contrassegnato gli anni a seguire. Bene o male fino ad allora esisteva una certa selezione all’interno dei partiti; un iscritto o simpatizzante cominciava la sua attività facendo il consigliere comunale, poi se era bravo poteva diventare sindaco , consigliere provinciale e via via più su con una selezione determinata dalle sue capacità e suffragata dal numero di voti che prendeva. Con l’azzeramento dei partiti la classe dirigente si è invece formata (per incarichi remunerati e cioè dal consigliere regionale in su) tra persone innanzitutto che hanno disponibilità finanziarie per foraggiare il partito e o, come tu dici dal leccaculismo dilagante.
Questo fenomeno ha caratterizzato anche i partiti del centro destra per cui non c’è da meravigliarsi se ogni settimana assistiamo a figure più o meno barbine perché la classe dirigente è formata da dilettanti allo sbaraglio che si sono montati la testa e che pensano di essere bravi perché ricoprono incarichi che invece si dimostrano più grandi di loro.
Personalmente sono più basito dal fatto che non vengano presi provvedimenti draconiani a fronte di episodi indifendibili (chi fa fermare il treno per scendere, chi si mette a sparare all’ultimo dell’anno, ecc.); questo doveva essere un atteggiamento auspicata per chi si riconosce nel centro destra, senza se e senza ma.
Ancora di più come tu giustamente hai sottolineato, la mancanza di poter scegliere il candidato alle elezioni, rappresenta un ulteriore distacco con la base elettorale; il fatto che si viaggi attorno al 50 % degli elettori che professano il voto rappresenta indubbiamente una sconfitta dell’intero sistema a prescindere di chi vince.
Altro tema quello sulle comunità montane.
Innanzitutto non condivido le votazioni di secondo livello in nessun caso e quindi anche per le provincie. La Valchiavenna (12 comuni per 23000 abitanti con Chiavenna capoluogo con 7300) è stata per anni feudo di interessi di alcuni personaggi; si giocava sui rappresentanti di alcuni piccoli comuni per eleggere il direttivo e presidente, espressioni di personalismi che hanno portato spesso a scelte fatte sul territorio dei presidenti a scapito dell’interesse comune.
MI spiace che si sia dimenticata anche la elezione del capo dello stato a scapito del presidente del consiglio. Credo che se si fosse potuto votare i personaggi tipo l’attuale presidente così come Napolitano e Scalfaro difficilmente avrebbero ricoperto tale carica. Ma si sa, spesso non si ha la lucidità di contrastare la egemonia “culturale” del Pd e forse la paura di andare contro corrente.
Scusa se ho condensato più temi nel breve perché avrei molto da dire, ma come ben sai un conto è parlare e altro scrivere.
A risentirci e complimenti per i tuoi articoli e non ultimo, una certa invidia.
Personalmente non ho alcuna fiducia nella classe politica e tanto meno che si possa ritornare a fare politica.
Grazie G. F.
LARE
Gent.mo Antonio
condivido quanto hai esposto sull’articolo “Giorgia fai piazza pulita” però a seguire mi sento di fare alcune considerazioni.
Dal 1994, con l’esplosione di quasi tutti i partiti esistenti , se da un lato è stato un fenomeno condivisibile visto la cancrena che li caratterizzava, è comunque successo un fenomeno che ha contrassegnato gli anni a seguire. Bene o male fino ad allora esisteva una certa selezione all’interno dei partiti; un iscritto o simpatizzante cominciava la sua attività facendo il consigliere comunale, poi se era bravo poteva diventare sindaco , consigliere provinciale e via via più su con una selezione determinata dalle sue capacità e suffragata dal numero di voti che prendeva. Con l’azzeramento dei partiti la classe dirigente si è invece formata (per incarichi remunerati e cioè dal consigliere regionale in su) tra persone innanzitutto che hanno disponibilità finanziarie per foraggiare il partito e o, come tu dici dal leccaculismo dilagante.
Questo fenomeno ha caratterizzato anche i partiti del centro destra per cui non c’è da meravigliarsi se ogni settimana assistiamo a figure più o meno barbine perché la classe dirigente è formata da dilettanti allo sbaraglio che si sono montati la testa e che pensano di essere bravi perché ricoprono incarichi che invece si dimostrano più grandi di loro.
Personalmente sono più basito dal fatto che non vengano presi provvedimenti draconiani a fronte di episodi indifendibili (chi fa fermare il treno per scendere, chi si mette a sparare all’ultimo dell’anno, ecc.); questo doveva essere un atteggiamento auspicata per chi si riconosce nel centro destra, senza se e senza ma.
Ancora di più come tu giustamente hai sottolineato, la mancanza di poter scegliere il candidato alle elezioni, rappresenta un ulteriore distacco con la base elettorale; il fatto che si viaggi attorno al 50 % degli elettori che professano il voto rappresenta indubbiamente una sconfitta dell’intero sistema a prescindere di chi vince.
Altro tema quello sulle comunità montane.
Innanzitutto non condivido le votazioni di secondo livello in nessun caso e quindi anche per le provincie. La Valchiavenna (12 comuni per 23000 abitanti con Chiavenna capoluogo con 7300) è stata per anni feudo di interessi di alcuni personaggi; si giocava sui rappresentanti di alcuni piccoli comuni per eleggere il direttivo e presidente, espressioni di personalismi che hanno portato spesso a scelte fatte sul territorio dei presidenti a scapito dell’interesse comune.
MI spiace che si sia dimenticata anche la elezione del capo dello stato a scapito del presidente del consiglio. Credo che se si fosse potuto votare i personaggi tipo l’attuale presidente così come Napolitano e Scalfaro difficilmente avrebbero ricoperto tale carica. Ma si sa, spesso non si ha la lucidità di contrastare la egemonia “culturale” del Pd e forse la paura di andare contro corrente.
Scusa se ho condensato più temi nel breve perché avrei molto da dire, ma come ben sai un conto è parlare e altro scrivere.
A risentirci e complimenti per i tuoi articoli e non ultimo, una certa invidia.
Personalmente non ho alcuna fiducia nella classe politica e tanto meno che si possa ritornare a fare politica.
Grazie G. F.