Al rientro dal periodo estivo sarà sciopero per i lavoratori delle cliniche della sanità privata e delle RSA che applicano i contratti ARIS-AIOP: il loro rinnovo non arriva, la trattativa non riprende, e dunque lo stato di agitazione avviato con il blocco degli straordinari a maggio approda ora a una nuova iniziativa di protesta. L’astensione dal lavoro proclamata da FP-CGIL, CISL-FP e UIL-FPL per il 23 settembre è stata rilanciata proprio oggi a Milano durante un Attivo unitario regionale dei lavoratori (foto).
In provincia di Bergamo sono invitati ad aderire allo sciopero di settembre i circa 3.000 lavoratori sanitari delle strutture presenti sul territorio: Habilita (Poliambulatorio San Marco di Bergamo, Istituto di Neuro-riabilitazione di Zingonia, Ospedale Faccanoni di Sarnico), Humanitas (Clinica Gavazzeni e Clinica Castelli di Bergamo), Gruppo San Donato (Istituti Ospedalieri Bergamaschi: Policlinico San Marco di Zingonia e Policlinico di Ponte San Pietro), Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme, poi la Casa di Cura Palazzolo (Istituto delle Suore delle Poverelle), la Clinica San Francesco (Istituto Suore Cappuccine di Madre Rubatto), le tre sedi NephroCare di Seriate, Gazzaniga e Trescore, e le tre di Ferb a Trescore, Gazzaniga e Calcinate.
Ai dipendenti di queste cliniche si uniscono poi i circa 300 lavoratori delle RSA con contratti ARIS (non ce ne sono, invece, con contratto AIOP): la RSA Sacro Cuore di Bergamo e la RSA di Torre Boldone (entrambe collegate alla Casa di Cura Palazzolo-Istituto delle Suore delle Poverelle), poi gli istituti Don Luigi Guanella e Don Orione.
“Per il rinnovo precedente del contratto delle cliniche si era dovuto aspettare ben quattordici anni. La nuova attesa si prolunga ora già da quattro, cioè dal 2020, quando con grande ritardo questo contratto era stato siglato (già scaduto) per coprire il triennio economico 2016-2018. Da oltre quattro anni dunque i lavoratori della sanità privata attendono un rinnovo ancora più necessario alla luce dell’inflazione elevata che continua a erodere salari e potere di acquisto” ha commentato Andrea Bettinelli della FP-CGIL di Bergamo.
“Il rinnovo è vitale anche per valorizzare adeguatamente le professionalità di un settore che soffre cronicamente di una carenza di personale per la scarsa attrattività delle professioni sanitarie. Eppure, insieme ai colleghi del comparto pubblico, i lavoratori della sanità privata si fanno garanti della cura e della salute della popolazione, in un regime di accreditamento da parte delle regioni che li porta ad erogare le prestazioni anche per il Servizio Sanitario Nazionale. A fronte di enormi utili che alcuni gruppi della sanità privata stanno avendo anche sul territorio bergamasco, è più che ragionevole che i lavoratori chiedano un segnale in termini di salario. Storicamente, poi, la firma del contratto della sanità privata segue a stretto giro quella della sanità pubblica. È stato così anche per il triennio del 2016-2018, ma non più successivamente”.
“Per la case di riposo la situazione è ancora più grave” prosegue il sindacalista. “I contratti ARIS e AIOP per le RSA sono scaduti entrambi da 12 anni e le associazioni datoriali non hanno mantenuto l’impegno assunto con un accordo ponte di procedere al loro rinnovo, unendo contestualmente i due contratti entro giugno”.