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Inaugurato il nuovo parco San Marco

Inaugurato il nuovo parco San Marco

Verde, bellezza, inclusività e divertimento: sono le parole chiave che hanno accompagnato la realizzazione del parco pubblico San Marco, in via Enrico Fermi a Osio Sotto, nell’area adiacente alla parrocchia di Zingonia, al confine con il Comune di Verdellino. Il Sindaco di Osio Sotto Corrado Quarti, alla presenza dell’Assessore ecologia e ambiente del Comune di Osio Sotto Marcello Mossali, del Sindaco di Boltiere Osvaldo Palazzini, dei parroci Don Luciano Ravasio (Osio Sotto) e Don Stefano Piazzalunga (Verdellino e Zingonia) che hanno benedetto il parco e dei cittadini del quartiere, ha illustrato il progetto grazie ad un approfondimento dell’agronomo Marco Teli di Studio GPT. Un’occasione per esplorare la nuova area verde e riscoprire il valore della propria città.

Il progetto, firmato dallo Studio di paesaggio GPT, porta nella Bergamasca una visione innovativa e totalmente diversa del parco pubblico.

«Il nostro obiettivo è migliorare la qualità della vita degli abitanti, per questo abbiamo voluto puntare sulla bellezza come chiave di riqualificazione ambientale e come legante sociale, attraverso un verde altamente funzionale: un invito ai residenti e ai cittadini dei comuni limitrofi a fruire di più e meglio dello spazio pubblico. Il nuovo parco di via Fermi, ripensato per adulti e bambini, rispetta tutti i criteri di sostenibilità ambientale ed è concepito come luogo di socialità, di inclusione e di divertimento», ha spiegato il sindaco Corrado Quarti, appena riconfermato al voto dello scorso weekend.

La realizzazione del parco segna un’ulteriore, importante tappa di un percorso di rigenerazione urbana avviato dall’Amministrazione Comunale di Osio Sotto cinque anni fa con il Parco di Via Vespucci, proseguito nel 2022 con il Parco di Via Armando Diaz, fino alla riqualificazione del San Marco. «I parchi sono un elemento centrale nella vita della comunità. In questi anni ci abbiamo investito 1,2 milioni di euro per dare una svolta alla vivibilità della città, per offrire opportunità diverse dal solito», ha aggiunto Quarti. «Questa scelta ci ha dato ragione perché la frequentazione di questi luoghi è aumentata tantissimo. In via Vespucci abbiamo addirittura creato una parete di arrampicata e oggi il parco è animatissimo anche in pausa pranzo. I giardini di via Diaz sono la meta preferita per le feste di compleanno dei bambini e molte scolaresche fanno lezione di natura sulle panchine fatte con i tronchi. Via Fermi è il fulcro di un’area densamente popolata da famiglie, per questo abbiamo voluto incoraggiare la fruizione come luogo di ritrovo e di convivialità», conclude Quarti.

«Il verde pubblico non è solo una questione di numeri da sciorinare come trofei, ma è anche e soprattutto ricerca di qualità. A Osio Sotto abbiamo trovato un’amministrazione interessata e partecipe e siamo andati ben oltre il prato e l’altalena di cui spesso ci si accontenta», ha spiegato Maurizio Vegini, fondatore di Studio GPT «Più che pensare a un parco in senso tradizionale, abbiamo ragionato su una piazza verde, come luogo di ritrovo e di scambio, con ampie aree ludiche e ricreative. Questo “filo verde” accomuna i tre parchi che abbiamo riprogettato per il Comune di Osio Sotto. In Via Vespucci abbiamo collocato moltissimi tavoli sotto una grande pergola e diversi arredi non convenzionali, come le grandi sedie a dondolo in legno. In via Diaz, i tavoli sono sotto i meli da fiore; un bio-laghetto permette ai bambini di camminare sull’acqua, ma anche di giocare con pesci e anatre, prima di esplorare il tunnel di salici; e c’è anche uno straordinario e inconsueto gioco multifunzione in legno di robinia naturale di circa 50 m di lunghezza», spiega il paesaggista. «Intorno all’area di Via Fermi, gravitano famiglie di 60 etnie: in questo grande laboratorio sociale c’è una grande esigenza di trovarsi insieme per fare comunità e non c’è niente di meglio del ritrovarsi intorno a un lunghissimo tavolo sotto una grande pergola per fare davvero integrazione», aggiunge Lucia Nusiner, coprogettista dello studio GPT.

Entrando nel parco, originali fioriere rosso vermiglio che traboccano di piante perenni, allestite dentro grandi tank di metallo a prova di quattrozampe, cadenzano il percorso; linee di arbusti che si intersecano perpendicolarmente disegnano lo spazio con un effetto “a stanze”; sedute ricavate con i tronchi invitano a una pausa, all’ombra dei grandi alberi esistenti, che sono stati tutti preservati. «Non dimentichiamo che parliamo di aree verdi, con tutti i servizi ecosistemici che rendono alla città, dall’ombra all’ossigeno alla biodiversità. Abbiamo piantato nuovi alberi e arbusti resilienti, tra cui diverse specie autoctone, anche per delineare aree paesaggisticamente interessanti. Noi crediamo davvero che la bellezza e la natura ci salveranno!».

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