Lavoratori delle mense, ieri sciopero con presidio

Lavoratori delle mense, ieri sciopero con presidio

“Il colmo per un cuoco? Avere uno stipendio da fame”: è la scritta comparsa, ieri mattina, su uno degli striscioni al presidio provinciale dei lavoratori e delle lavoratrici della ristorazione collettiva di fronte alla sede di Dussmann di Capriate (foto in allegato). Per il personale di molte mense ospedaliere, scolastiche, di fabbriche e RSA anche della provincia di Bergamo oggi è un giorno di mobilitazione per lo sciopero nazionale proclamato da FILCAMS CGIL, FISASCAT-CISL e UILTUCS-UIL nelle imprese aderenti ad ANIR e ANGEM. Quelle presenti sul territorio bergamasco sono Dussmann Service srl, Sodexo Italia spa, Compass Group Italia spa, Gruppo Elior, Pedevilla spa, Ser Car Ristorazione Collettiva spa e Sir Sistemi Italiani di Ristorazione.

Di seguito, le percentuali di adesione in alcune mense della provincia:

– Sodexo in ABB di Dalmine: 60% con chiusura integrale del servizio bar

– Compass alla Brembo di Curno: 80-85% con sospensione integrale del turno notturno

– Compass alla Brembo di Stezzano: 30%

– Elior nelle mense delle scuole di Treviglio: 100%

– Elior mensa della Guardia di Finanza di Bergamo: 40%

– Dussmann, mensa dell’ospedale Papa Giovanni XXIII: 40%

– Ser Car Centro Cottura Alzano: 30%

“Ad oltre tre anni dalla scadenza del Contratto nazionale di pubblici esercizi, ristorazione collettiva, commerciale e turismo e a più di un anno dalla ripresa del negoziato, le imprese associate ad ANIR e ANGEM minacciano chi vuole arrivare ad un rinnovo in grado di garantire condizioni salariali dignitose” avevano commentato alla vigilia della mobilitazione i segretari Nicholas Pezzè per FILCAMS-CGIL, Claudia Belotti di FISASCAT-CISL e Anila Cenolli di UILTUCS-UIL di Bergamo. “Riteniamo strumentali e inadeguate le posizioni assunte dalle due controparti, in rappresentanza delle aziende associate, che prendono tempo non garantendo ai lavoratori e alle lavoratrici un adeguato salario in linea con professionalità e aumenti generalizzati dei costi della vita” aggiungono i tre sindacalisti.

“Ricordiamo che in alcuni contesti del settore come mense ospedaliere o in RSA anche durante la fase pandemica sono sempre stati garantiti i servizi. Il percorso avviato da tempo su questioni normative, sulla classificazione del personale e sugli incrementi salariali rischia di subire altri rallentamenti per una presa di posizione irresponsabile da parte di alcune delle imprese del settore”.

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