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CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI PIAZZA LOGGIA

CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI PIAZZA LOGGIA

DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA IN OCCASIONE DELLE CELEBRAZIONI DEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI PIAZZA LOGGIA
Buongiorno a Brescia che in questi cinquant’anni non ha mai dimenticato un solo giorno, quanto accaduto il 28 maggio del 1974. Buongiorno a Manlio Milani, strenuo custode e perpetuatore di valori civili e della memoria di quel giorno. E, soprattutto, buongiorno al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ringraziamo dal più profondo per essere oggi qui con noi per testimoniare la vicinanza dello Stato. Ci conforta e ci inorgoglisce che Lei oggi sia qui per condividere con noi questa giornata che racchiude in sé memoria e dolore, ma anche speranza. La speranza, innanzitutto, che quel tempo di morte e terrore non torni mai più. E la speranza di arrivare alla verità nella sua completezza, relativamente a quegli anni che hanno lacerato per sempre l’anima della nostra città, ma anche di quei luoghi che, al tempo, a partire da Piazza Fontana, hanno tragicamente conosciuto la violenza della mano stragista, mossa da un’ideologia eversiva, sorda e cieca, che ha prodotto un’inaccettabile scia di vittime innocenti.
“L’azione che più si avvicina al male radicale, il massimo delitto, l’omicidio diretto consapevolmente contro innocenti”, così definisce le stragi Norberto Bobbio.
Colpo durissimo per la democrazia che, seppur ferita gravemente, ha resistito ad attacchi vili e sconsiderati, durati anni. Così come Brescia ha saputo reagire a quella strage e mantenere solida la memoria delle sue vittime che aspettano ancora giustizia piena. Quella giustizia, insieme alla verità storica, che in 50 anni ha trovato molti, troppi ostacoli, depistaggi, insabbiamenti, inganni, posti in essere anche da una parte occulta e infedele dello Stato tesa a sovvertire gli equilibri del Paese, con ingerenze internazionali. Trame intricate che ad oggi non sono ancora state del tutto dipanate. L’impegno della Casa della Memoria e del suo presidente, Manlio Milani è stato una costante sollecitazione per la ricerca di verità e giustizia. Impegno e fatica, senza soluzione di continuità, hanno permesso di raggiungere – a distanza di molti anni, però – la desecretazione di molti atti, fondamentali che hanno aperto nuovi scenari, anche giudiziari.
La sua presenza qui, oggi, signor Presidente Mattarella, speriamo possa dare nuovo, ulteriore impulso per far luce su quei buchi neri della storia, costruiti ad arte dalla mano ignota che ha manovrato i fili del terrore e gettato confusione sulle indagini. Il tributo pagato è stato altissimo ed è un dovere onorare in maniera indelebile e imperitura tutte le vittime dello stragismo, chi ha perso la vita e chi è rimasto ferito e anche chi si è ritrovato a casa a piangere chi non c’era più. E la pervicacia della magistratura bresciana, che ha lavorato per arrivare a fondamentali sentenze e che anche in questi giorni è in aula per aggiungere tasselli alla ricostruzione della strage di Piazza della Loggia, è un ulteriore, nobile omaggio, assolutamente dovuto, alla memoria di chi fu dilaniato da quell’ esplosione, la mattina del 28 maggio 1974, in cui rimasero anche ferite 102 persone. La perpetuazione della memoria è pure un monito, granitico, su quanto possano essere pericolosi gli estremismi che ai giorni nostri fanno anche soffiare venti di guerra, neanche troppo lontani da noi.
Lo ha ricordato in più di un’occasione anche Lei, signor Presidente, la partecipazione democratica, sostenuta da forze sociali, sindacali e politiche, ha permesso all’Italia di non cedere al terrore.
Dobbiamo continuare a tramandare lo stesso spirito d’amore per il nostro Paese perché i nostri ragazzi si sentano protagonisti del vivere civile.
Grazie a tutti.
Il Presidente della Provincia di Brescia
Emanuele Moraschini

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