L’Italia si conferma un punto di riferimento nel promuovere rapporti solidi e proficui con il continente africano, basati su competenze, valori condivisi e legami umani. La cooperazione tra settore privato italiano e realtà imprenditoriali africane si presenta come un veicolo fondamentale per la crescita economica e sociale di entrambe le realtà, in particolare utilizzando il potenziale delle Pmi e delle imprese familiari per contribuire allo sviluppo dell’Africa attraverso la collaborazione con l’imprenditoria locale.
È quanto emerso al convegno “Africa: il piano Mattei e lo sviluppo condiviso per le Piccole Medie Imprese” organizzato il 16 maggio da Confartigianato Imprese nell’ambito di “CoDeWay Expo, Business for Cooperation” la Fiera internazionale dedicata al ruolo del settore privato nei nuovi scenari della cooperazione allo sviluppo, in programma a Roma dal 15 al 17 maggio.
I lavori sono stati introdotti e guidati dal presidente di Confartigianato Imprese Bergamo Giacinto Giambellini, e hanno visto la partecipazione del Sen. Giulio Terzi Di Sant’Agata, del Sen. Bartolomeo Amidei, di Marco Riccardo Rusconi, Direttore Generale AICS (Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo), di Giovanni Nicola Pes, Vice Segretario Generale dell’Ente Nazionale per il Micro Credito, di Alessandro Ricci, Professore associato di geografia politica all’Università di Bergamo, di Anna Cometti, rappresentante della Comunità Eritrea, di Giuseppe Nardiello, Presidente ITS Academy Nuove Tecnologie della Vita, di Pietro Zambaiti, titolare dell’azienda ZAER PLC e di Bernardetta Cannas, responsabile della progettazione di ANCOS Confartigianato Persone.
I valori e le caratteristiche distintive delle imprese italiane si allineano perfettamente agli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa, un ambizioso progetto, concreto e attuabile, che mira a promuovere lo sviluppo sostenibile del continente africano attraverso la collaborazione pubblico-privata, mettendo in rete le esperienze, condividendone le linee guida anche attraverso la formazione come chiave di volta per il raggiungimento degli obiettivi comuni.
Durante il convegno sono emerse prospettive interessanti per le piccole e medie imprese italiane, incoraggiate a considerare l’Africa non solo come un mercato, ma come un’opportunità di sviluppo condiviso.
“L’artigianato e le piccole imprese – ha sottolineato il presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli – sono un modello sociale e produttivo ideale per contribuire ad una crescita economica equilibrata e sostenibile nei Paesi africani e, in generale, nelle aree del mondo in via di sviluppo. In questo senso, è determinante il ruolo formativo dei nostri imprenditori che sanno trasmettere competenze e creatività, insegnando che in un’impresa artigiana può esservi un futuro di lavoro nella propria terra. In questi anni, Confartigianato ha maturato numerose esperienze in molti paesi del mondo, tra i quali Etiopia, Benin, Uganda, Congo ed Eritrea, realizzando progetti di scolarizzazione, formazione, infrastrutturazione, affiancamento dell’imprenditoria locale e trasferimento di know-how per creare professionalità, iniziative a carattere umanitario”.
“Perché è così significativa la dimensione delle PMI nel Piano Mattei? Innanzitutto – ha spiegato il Sen. Giulio Terzi Di Sant’Agata – perché è un Piano con lo sguardo rivolto alla formazione lavorativa e professionale dei giovani. Quando si parla di artigianato, del settore manufatturiero, delle start up, in generale del mondo del lavoro, sono proprio i tecnici, le figure professionali qualificate, gli imprenditori i necessari protagonisti. Le PMI italiane rappresentano un modello di industria che può ricoprire un ruolo rilevante nella formazione in Africa. È sempre più crescente in Italia la centralità della responsabilità sociale delle imprese, a fronte anche delle tante crisi globali, economiche e politiche. A Bergamo, la mia città, abbiamo tante dimostrazioni di attività di successo, sia di imprenditori italiani in Africa che di africani in Italia. Da pari a pari. Il Piano del Governo Meloni per l’Africa è difatti animato proprio da questa convinzione, quella di una concreta cooperazione fondata su un partenariato tra uguali”.
“Le imprese – ha aggiunto il Sen. Bartolomeo Amidei – sono il cuore pulsante del Made in Italy, perciò siamo qui per ascoltare le loro necessità e le loro idee. Il Piano Mattei apre nuove prospettive: questo progetto si propone di instaurare rapporti di partnership con i paesi africani, cambiando il paradigma della relazione, da aiuto a collaborazione. Con questo Piano, concreto, in cui Confartigianato svolge e svolgerà un ruolo fondamentale, vogliamo garantire il diritto di non emigrare, promuovendo legami imprenditoriali, culturali e sociali con le comunità africane traguardando all’innovazione e ad un futuro tangibile”.
“L’AICS – ha fatto rilevare Marco Riccardo Rusconi, Direttore Generale AICS Agenzia Italiana Cooperazione – è stata pioniera del coinvolgimento delle imprese nella cooperazione allo sviluppo e anticipando anche l’Agenda 2030, ha voluto inserirle tra gli attori della cooperazione sin dal 2017. Oggi più che mai quella scelta si è rivelata vincente e il Piano Mattei darà nuovo impulso all’incredibile patrimonio imprenditoriale del nostro paese. Migliaia di piccole e medie imprese, artigiani di grande valore e tradizione in cui i paesi africani possono identificarsi perché reali modelli di sviluppo credibile e che potranno accompagnare anche i più piccoli artigiani locali nel cammino di trasformazione da self employed a piccoli imprenditori”.