Era stato definito “ol padrù de la Al Brembana”, nato nel 1773 nella contrada Bonoré di Grumello de’ Zanchi, allora ricompresa nel Comune di Poscante, oggi di Zogno. Vincenzo Pacchiana, detto Pacì Paciana è il protagonista del recital in programma venerdì 10 maggio alle 20.45 presso il Teatro del Circolo Fratellanza di Casnigo. Sul palco Alberto Salvi (voce) e Gino Zambelli (fisarmonica).
Pacì Paciana fu un brigante che, nel sentire popolare, incarnò la figura dell’amico dei poveri, un novello Robin Hood brembano che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Personaggio leggendario, per alcuni eroe e per altri semplicemente brigante, sicuramente uomo affascinante, che riscosse le simpatie del popolo minuto. Nei diversi documenti d’archivio della polizia di allora, fu minuziosamente descritto al fine di poterlo rintracciare, tanto che sulla sua testa fu posta una taglia. “Statura piuttosto alta – si legge in un dispaccio dei primi dell’800 – età d’anni 30 circa. Corporatura ordinaria. Capelli neri, con ricci intrecciati alla fronte e alle orecchie, con coda legata alla francese lunga tre pollici circa. Barba nera, ordinariamente rasa. Occhi brillanti. Color del volto olivastro, per aver contraffatto il suo naturale. Girovago e bandito, suole travestirsi in mille guise, anco di donna. Parla il dialetto bergamasco misto col rozzo veneto. Va munito di due coltelli, pistole e schioppo a due canne”.
Nella leggenda è rimasto sino ad oggi il salto del Pacchiana dall’altissimo ponte di Sedrina, per sfuggire alla cattura da parte dei gendarmi. Il giorno 4 agosto 1806 Vincenzo Pacchiana fu ucciso nel sonno da tale Carcino detto Carcioffo. Questi per incassare la taglia, consegnò la testa di Vittorio Pacchiana, esposta in città alla Fara. La tradizione orale ha tramandato fino ad oggi sei leggende in lingua originale. L’intero ciclo epico, da come il Pacchiana diventò brigante, fino a come venne giustiziato, costituisce il repertorio di questo spettacolo. La lettura in dialetto è introdotta da una breve sintesi in italiano ed è poi accostata ad alcuni canti appartenenti alla tradizione popolare del nord Italia, arrivando a proporre un affresco originale della nostra provincia tra la fine del 700 e gli inizi dell’800. La serata è ad ingresso gratuito, sino ad esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria compilando il modulo al seguente link: https://forms.gle/DX7mmnHvivRy8EWN6
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