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URBANIZZAZIONE SELVAGGIA A CLUSANE, LA PROTESTA DI LEGAMBIENTE: BASTA CEMENTO SUL LAGO

A Clusane (Iseo), in prossimità con il confine con Paratico si stanno,
cementificando 13mila mq in riva al lago d’Iseo, nel lungo tratto
posto tra il distributore di benzina Keropetrol e l’area verde a nord
dell’ex concessionaria Felappi. Nei primi 800 mq è previsto un maxi
parcheggio al servizio delle nuove attività commerciali che
sostituirebbero l’ex concessionaria. Dove sembra debba sorgere un
gigante del food come Mac Donald, e Acqua e sapone.

Anzichè fermare il consumo di suolo a ridosso del Sebino per
salvaguardare il verde e la sempre più ridotta biodiversità, il Comune
ha avvallato un’altra pesante ferita al lago. L’intervento posto
proprio nell’area di passaggio dei bufo-bufo che, dal Monte Alto di
Clusane va verso il lago, dove gli anfibi si riproducono. L’area è
l’unico «corridoio ecologico» rimasto della sponda bresciana.
L’edificazione finirà per moltiplicare il traffico già congestionato
della strada provinciale litoranea tra Iseo e Paratico. Il Comune
aveva la possibilità di limitare sensibilmente l’entità della
cementificazione, almeno dei 5000 mq di area boscata classificata come
area agricola di salvaguardia, mentre gli altri 8000 mq passeranno da
un ambito di trasformazione non residenziale a funzioni commerciali
che impoveriranno sempre di più le attività di vicinato, snaturando la
socialità della comunità clusanese. Non si ferma la cementificazione
selvaggia, che sta degradando e snaturando l’abitato del Dossello,
sopra Clusane. Nelle aree a lago prospicienti il piano attuativo con
destinazione commerciale sono insediate imprese turistico ricettive
all’aria aperta che, con le nuove attività intensive che si andranno a
creare, subiranno una dequalificazione. I campeggiatori rispetto al
turismo di massa cercano tranquillità e paesaggi naturalistici
accettabili. In contrasto con le indicazioni comunitare di
adattamento al cambiamento climatico, alla ricucitura del tessuto
sociale e allo sviluppo di politiche di sostenibilità, siamo di fronte
ad una urbanizzazione selvaggia che dura da anni, da fermare
definitivamente.

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