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Giornate FAI di Primavera: a Bergamo il COLLEGIO BARONI: TRA ISTRUZIONE E STORIA 

Una raccomandazione per il collegio Baroni: io ci ho vissuto per 7 anni per motivi di studio. Vi consiglio una visita. Antonio Martinelli

Sabato: 14:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Note: La durata della visita è di circa 30 minuti. Turni di visita ogni 15 minuti. Gruppi max 15 persone.

Domenica: 09:30 – 13:00 / 14:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Note: La durata della visita è di circa 30 minuti. Turni di visita ogni 15 minuti. Gruppi max 15 persone.

In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Sulle pendici di Città Alta, all’apice di via Pignolo, distante solo pochi passi dalla Porta di Sant’Agostino, sorge l’ex Collegio Baroni. Passeggiando in questa antica via cittadina, ricca di palazzi nobiliari e dimore d’altri tempi, questo edificio senza fronzoli o orpelli si mimetizza con l’ambiente circostante, passando quasi inosservato. Ma l’occhio non deve farsi ingannare: attraversato il portone d’ingresso, non si può che rimanere estasiati da ciò che viene riservato alla vista.

Acquistato questo spazio nel 1893, il docente bergamasco Angelo Baroni decise di edificare un collegio con annessa scuola elementare che prese il nome del fondatore. Grazie al professore che aveva fortemente voluto la sua costruzione, in pochissimo tempo il Collegio Baroni ebbe un enorme successo diventando, al termine della Prima Guerra Mondiale, parte del Regio Istituto Tecnico Industriale. Domenica 3 ottobre 1943, una svolta inaspettata: il convitto viene requisito dai tedeschi, che ne fanno la sede della polizia militare nonché uno dei principali carceri politici della città. Sarà solo con la fine del conflitto che questo spazio tornerà ad essere un luogo di cultura ed insegnamento.

I locali dell’ex Collegio Baroni hanno la peculiarità di avere una disposizione a terrazze, sviluppandosi quindi non solo in larghezza, ma anche in altezza, con buona parte del terreno adibita ad aree verdi. Un aspetto decisamente particolare, se si considera il fatto di trovarsi in pieno centro città dove a fare da padroni sono case e cemento, non certo prati e zone verdeggianti. Proprio per questa sua verticalità, la struttura gode di un doppio accesso: uno in basso situato in vicolo San Tomaso -dal quale inizierà la visita- e l’altro in alto in via Pignolo dove terminerà il percorso accanto alla lapide apposta per ricordare ciò che qui avvenne negli ultimi anni del secondo conflitto mondiale.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Nel 2002 il Collegio Baroni passa all’Università degli Studi di Bergamo diventando la sua sede del Dipartimento di Lettere, Filosofia e Comunicazione e tornando ad avere la funzione per il quale venne concepito dal suo fondatore: un luogo nel quale ragazze e ragazzi possano formarsi ed imparare. Chi quindi meglio delle studentesse e degli studenti che in questo spazio passano molte delle loro giornate, veri privilegiati nel poter vivere quotidianamente questo angolo spettacolare, per poterne illustrare la storia, gli aneddoti e le peculiarità? Saranno proprio loro infatti che, eccellenti padroni di casa, vi apriranno le porte di quella che a tutti gli effetti può essere considerata una loro dimora. L’ex Collegio Baroni è davvero un piccolo gioiello che mai ci si aspetterebbe di trovare in un centro cittadino; un luogo di grande gioia, che ha vissuto una parentesi dolorosa in uno dei momenti più bui della storia del Paese, nel quale i racconti di ciò che è e di ciò che è stato si fondono con un panorama da cartolina che si apre, totalmente inaspettato, al termine della visita e che permette di ragionare su come una città si sviluppi nel tempo.

 

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