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Campanari Bergamaschi a Brescia per il suono manuale dalla Torre del Pegol

Campanari Bergamaschi a Brescia per il suono manuale dalla Torre del Pegol

E’ stato un “mezzogiorno di suono”. Grazie ai volontari della Federazione Campanari Bergamaschi, Giovedì 15 febbraio il suono manuale delle campane della Torre Civica di Brescia è stato riproposto in occasione della solennità dei Santi Faustino e Giovita. L’iniziativa ha replicato il primo riuscito esperimento del 2 novembre 2023, in occasione delle iniziative per Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.
Al centro di questo nuovo appuntamento ci sono i progetti di rivitalizzazione della tradizione del suono manuale delle campane portati avanti dalla Federazione Campanari Bergamaschi, ora riproposti su uno dei tesori più antichi per la Leonessa d’Italia: quello delle tre campane della Torre del Pégol, annessa al Palazzo Broletto in piazza Paolo VI.
“A mezzogiorno, – spiega il presidente Luca Fiocchi – al termine del Pontificale di monsignor Pierantonio Tremolada, Vescovo di Brescia, i campanari della Federazione sono saliti sulla Torre per riproporre un suono antico, il suono della tradizione plurisecolare che è stata condotta manualmente fino alla metà del Ventesimo secolo, vale a dire prima dell’automazione massiccia dei concerti campanari della città e della provincia. Il suono manuale delle campane raccoglie la suggestività dell’originalità del tocco dell’essere umano, che il motore elettrico, pure per potenza e regolarità, non potrà mai imitare. Le tre campane della Torre del Pégol vantano una storia antica che risale al Diciottesimo secolo, scampate alla requisizione bellica del Secondo Conflitto Mondiale e suonate elettricamente in tutti questi anni. Proprio nel corso degli ultimi anni si era osservata la possibilità di riagganciare le corde per poter suonare manualmente le tre campane, a differenza della Torre Civica di Bergamo, il tradizionale Campanù, dove i tre bronzi sono interamente automatizzati e non suonabili manualmente. L’inceppatura in stile semi-ambrosiano delle campane della Torre del Pégol rende invece possibile questa riproposta antica, dove la mano del primo campanaro, che suonò le settecentesche campane del Pégol, e il campanaro del XXI secolo, altamente digitalizzato ma cosciente del valore della proiezione sul territorio della propria opera, si trovano uniti da un filo comune di assoluto fascino”.
Il concerto è echeggiato nella sottostante Piazza Paolo VI e nella zona del Broletto sebbene la potenza del bronzo maggiore si espanda certamente su un ampio raggio cittadino. Tanti anche coloro che attraverso il canale Youtube della Federazione Campanari Bergamaschi hanno seguito il concerto in diretta “mondiale”. “La riscoperta a Brescia del suono manuale – aggiunge Fiocchi –  è un’operazione importante, parallela con il suono delle tre campane della Torre Civica di Bergamo attuato dal 2011 in onore della solennità di Sant’Alessandro. Un evento che diede il via al concerto cittadino, ripetuto ogni anno il 25 agosto. Ogni territorio ha le proprie peculiarità e anche Brescia con il suono delle tre campane manuali manda un messaggio di pace”. A margine dell’evento a Brescia la Federazione Campanari Bergamaschi, per mano di Massimo Ziliani, ha consegnato una targa all’Amministrazione Comunale di Brescia per la fattiva collaborazione e all’ingegnere architetto Daniela Bonfadini, per essersi attivamente prodigata per la realizzazione del suono manuale.

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