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Va bene il settore manufatturiero di Bergamo e Brescia

I 200 gruppi manifatturieri che hanno redatto un bilancio consolidato presi in esame dallo studio realizzato da Confindustria Brescia e Confindustria Bergamo sono la punta di diamante di quella straordinaria piattaforma produttiva europea che affonda le radici nei territori di Brescia e Bergamo.

Lo studio congiunto rientra a pieno titolo tra le attività di collaborazione avviate dalle due territoriali in occasione di «Brescia e Bergamo Capitale». «Nel 2022 i ricavi dei 200 gruppi sono cresciuti del 19,2% per l’incremento dei quantitativi venduti, ma anche per i rincari dei prezzi in risposta degli extra costi di materie prime e energia-. I costi esterni sono aumentati del 21,6%, più dei ricavi; a crescere è in particolare la voce dei servizi +28,8%, al cui interno ricade l’energia».

Cresce la redditività + 23,1% ad un tasso superiore a quello dei ricavi. In questi anni i gruppi bresciani hanno messo fieno in cascina, hanno saputo gestire l’impresa in modo oculato, si sono patrimonializzati: I mezzi propri coprono mediamente il 51,8% del totale delle attività. Mentre gli investimenti sono cresciuti del 25,4%, un ritmo più intenso di quello dei ricavi e del valore aggiunto, anche se le incertezze geopolitiche hanno frenato la propensione a investire.

Come sta andando questo 2023 e soprattutto cosa attende le imprese nel 2024? Tre gruppi su quattro si attendono un 2024 di crescita. L’intelligenza artificiale sarà il vero fattore di cambiamento, e permetterà di fare un grande salto. Poi c’è la sostenibilità, con l’autogenerazione di energia da fonti rinnovabili e l’efficientamento energetico.

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