Un volume destinato a contribuire in maniera importante agli studi legati ad un grande artista, ma anche ad esaltarne la produzione sacra di cui Gandino con la sua Basilica è scrigno orgoglioso.
E’ in programma lunedì 27 novembre alle 18 nelle sale dell’Accademia Carrara di Bergamo la presentazione del libro “Ceruti a Gandino. Arte, tecnica, restauro”. Giacomo Ceruti (1698-1767) nacque a Milano e fu attivo a Brescia, dove si guadagnò il soprannome di «Pitocchetto» per i suoi ritratti dedicati a contadini, poveri e vagabondi (i pitocchi, appunto). Quello dedicato a Gandino non è un semplice saggio, ma un approfondito esame del ciclo di tele realizzato principalmente per la monumentale Basilica di Santa Maria Assunta. Un’impresa che annovera trentadue opere, talune di dimensioni imponenti, condotta a termine in un arco di tempo altrettanto esteso che va dal 1734 al 1739. Questo insieme, già noto alla critica sebbene spesso trascurato, è stato riesaminato sotto molti punti di vista (storico-artistico e iconografico, documentario e conservativo), approdando a risultati per certi versi sorprendenti.
Leggendo il libro si potrà infatti scoprire un altro Ceruti, che sveste con piena consapevolezza i panni del “pittore della realtà” per indossare quelli, inconsueti, di “pittore classicista”. Per questa e per altre ragioni il ciclo di Gandino costituisce pertanto una tappa fondamentale del suo percorso, rappresentando una vera e propria “cerniera” tra il soggiorno in Lombardia, terminato nell’estate del 1734, e il trasferimento a Venezia e poi a Padova: i dipinti realizzati tra il 1737 e il 1739 rivelano così il profilo di un maestro che tiene il passo con la lezione dei grandi veneti a lui contemporanei.
I colpi di scena non si esauriscono qui: i restauri intrapresi quest’anno con il sostegno di Fondazione Credito Bergamasco (ammirati anche da Vittorio Sgarbi la scorsa estate) offrono infatti preziosi dati per indagare da vicino la tecnica artistica cerutiana, che si dimostra curata perfino nei dettagli più minuti. Come solo un grande pittore è in grado di fare. Il volume è promosso da Parrocchia e Museo della Basilica di Gandino ed è pubblicato da Scalpendi Editore. Alla “prima” in Accademia Carrara interverranno Maria Cristina Rodeschini, Direttore dell’Accademia Carrara, Francesco Rizzoni, Rettore del Museo della Basilica di Gandino, Antonio Zaccaria, Restauro Beni Culturali, Francesco Nezosi e Filippo Piazza, curatori del volume. Due ulteriori presentazioni sono già programmate per sabato 2 dicembre alle 10.30 presso il Museo Diocesano di Brescia e giovedì 14 dicembre presso il Salone Maconi del Centro Pastorale di Gandino.
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