Molti ancora non lo sanno ma il lago d’Iseo, così come tutti grandi laghi italiani non è più un lago naturale e le sue acque vengono gestite dal Consorzio del Sebino dal lontano 6 novembre del 1933. Nato nel 1929 per esigenze di carattere prettamente agricolo, si iniziò la costruzione della diga di Frosio, in territorio di Sarnico nel 1931 per essere pronta nel 1933, quando, appunto il 6 novembre di quell’anno iniziò la regolazione dei livelli tramite le cinque paratoie che da allora non hanno mai smesso di funzionare. Il Consorzio doveva tener conto di due livelli, certificati dal misuratore collocato proprio sotto il ponte a Sarnico che oscillavano tra i + 110cm e i -30cm. La motivazione che determinò la costruzione della diga era legata alle esigenze agricole della pianura delle province di Bergamo, Brescia, Mantova e Cremona lungo le quali si distende il fiume Oglio lasciatosi alle spalle il lago. A comporre il Consiglio di Amministrazione del Consorzio venivano chiamati 6 membri di nomina dell’allora Ministero dell’agricoltura, uno nominato dalle Province di Bergamo e Brescia ed uno riservato alle comunità che abitavano sulle rive del Sebino che per molteplici cause non provvedevano a nominare nessuno. Senza nessun controllo da parte di chicchessia la gestione dei livelli delle acque divenne molto approssimata e ci fu la percezione che, nelle giornate di maggiore siccità, il livello di -30 fosse disatteso. L’abbassamento dei livelli del lago metteva a nudo le alghe che fiorivano in gran quantità favorite dagli elementi inquinanti presenti e che sotto i raggi cocenti del sole estivo, morivano e imputridivano accumulandosi nei porticcioli.
Un pessimo biglietto da visita per il turismo che stava assumendo una caratteristica decisamente più importante per tutta l’economia del lago..
In Provincia di Bergamo era stato eletto, nel 1999, per il collegio di Costa Volpino, Antonio Martinelli che affrontò a muso duro il Consorzio. Il problema dei livelli divenne quindi motivo di duri scontri, cui furono dedicate pagine intere sui quotidiani provinciali, ma alla fine, grazie all’impegno degli assessorati all’ambiente delle Province di Bergamo e Brescia si addivenì alla stesura di un Accordo di Lago (il primo in Italia) che fu mandato all’attenzione della Regione Lombardia perché si facesse garante degli impegni assunti a livello locale.
Ma quelle paratoie che giusto 90 anni fa erano entrate in funzione non smisero mai di regolare il livello del lago e a partire dal prossimo mese di gennaio saranno aggetto di particolari attenzioni che porteranno alla sostituzione con un intervento finanziario non indifferente con i fondi del PNRR