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Il futuro al centro – l’Ateneo in 3D

In ogni città ci sono luoghi che la definiscono e la rappresentano. Nel caso di Bergamo, il rimando alle sue mura è immediato, anche se la città è ancor più rappresentata da un luogo vitale, la sua Piazza Vecchia, su cui si affacciano gli antichi palazzi amministrativi, la torre comunale, il Palazzo Nuovo oggi Biblioteca Civica. A ridosso della Piazza, un elegante fabbricato neoclassico, fronteggiato da una scalinata a due rampe di indubbia nobiltà architettonica, che sovrasta la cisterna del fontanone visconteo.

L’edificio, situato presso la Piazza Giuliani, nacque per accogliere una delle più antiche istituzioni culturali della città, attiva a tutt’oggi, quella che dal 1810 si definisce Ateneo di Scienze Lettere e Arti, erede delle Accademie secentesche degli Eccitati e degli Economici Arvali. Le vicissitudini politiche e culturali degli anni Trenta del Novecento consentirono la requisizione dell’edificio e lo svuotamento di tutto il suo patrimonio artistico e letterario.

IL FUTURO AL CENTRO – L’ATENEO IN 3D nasce come progetto di Public Engagement del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università degli studi di Bergamo, con coordinamento scientifico del prof. Alessio Cardaci, condiviso dall’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo con il sostegno della Fondazione Comunità Bergamasca Onlus, con l’obiettivo di rivitalizzare, comprendere e restituire digitalmente l’antica sede attraverso la conoscenza metrica, materica e dello stato di conservazione.

In particolare, si è scelto di recuperare informazioni e “visioni” dell’Ateneo in un preciso momento storico, il 1859, anno in cui Bergamo era ancora sotto il dominio austriaco e in cui la sede dell’Ateneo fu riaperta con una nuovissima “decorazione” ideata e fatta realizzare dall’arch. Raffaello con lo scopo di mettere in luce il tema dell’amor patrio, della libertà e della grandezza della cultura italiana.

Le azioni messe in campo dall’Università degli studi di Bergamo per ottenere questo risultato prevedono il rilievo geometrico-materico dell’antico edificio e delle sue collezioni un tempo presenti al suo interno, attraverso l’indagine metrica fondata sull’utilizzo integrato di diversi strumenti e differenti metodologie operative: dall’uso della tradizionale strumentazione topografica ai sensori attivi (3D laser scanner) e passivi (fotogrammetria digitale).

Grazie alla ricostruzione digitale dell’Ateneo/Museo Patrio, sarà possibile entrare e visitare, mediante modelli virtuali, le lapidi e i reperti archeologici ivi raccolti e ospitati fino alla dispersione avvenuta nel 1935, l’antico arredo e le collezioni artistiche che costituivano il patrimonio storico dell’istituzione accademica, per la prima volta interamente ricostruito nella sua fisionomia globale, oltre a vedere la raccolta di ritratti pittorici, la collezione di busti marmorei e la serie di medaglioni a rilievo, tutti dedicati al tema degli illustri exempla cittadini e nazionali.

Il progetto costituisce la base e lo stimolo per una disamina più ampia, capace di far emergere la storia di un’istituzione accademica di quasi quattro secoli e il suo legame con il tessuto locale, ma anche la storia della città e delle sue istanze culturali, politiche e sociali.

La ricostruzione virtuale sarà interrogabile anche attraverso i propri dispositivi personali e renderà accessibili a tutti a costo zero i risultati di una ricerca che potrà costituire un caso di studio applicabile a diverse altre realtà.

L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 21 ottobre, alle ore 18.00, presso il Palazzo dell’Ateneo in Piazza Giuliani, Bergamo Alta. La mostra sarà visitabile dal 21 al 27 ottobre 2023, con ingresso gratuito, dal 22 al 26 ottobre alle ore 10.00/18.00 e il 27 ottobre alle ore 10.00-13.30.

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