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Un problema che non è più possibile procrastinare, ma va affrontato e gestito con strategie opportune e possibili. Più che un convegno, è stato un forum aperto e teso a tracciare possibili soluzioni quello che si è svolto oggi a Lariofiere di Erba.

Scelta non a caso, quella della città a baricentro tra i capoluoghi di Comasco e Lecchese, due province dove le invasioni degli animali selvatici sono continue e, oltre ai danni nei campi, rappresentano un problema crescente di ordine pubblico.

Così, sul tema, si confrontano esperti e istituzioni, a partire dal Prefetto di Como Andrea Polichetti, intervenuto all’inizio del convegno appena dopo i saluti del presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi. Poi Gianfranco Comincioli, presidente Coldiretti Lombardia che ha ribadito la vicinanza e la centralità ai problemi delle imprese agricole, Alessandro Fermi (assessore regionale all’università, ricerca e innovazione), che non ha mancato di sottolineare come il territorio sia ormai impossibilitato a reggere ulteriormente il problema. Una questione, quella relativa alla fauna selvatica, che ha dimensioni nazionali ormai da tempo, secondo il quadro tracciato da Stefano Masini (Confederazione Nazionale Coldiretti, professore di diritto agrario e diritto alimentare).

Sono poi intervenuti Stefano Laporta (presidente Ispra), l’on. Maria Chiara Gadda (parlamentare, vicepresidente commissione agricoltura), l’on. Pietro Fiocchi (europarlamentare, membro commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare), Alessandro Beduschi (assessore all’agricoltura, sovranità alimentare e foreste di Regione Lombardia) e il ristomacellaio agricolo Lorenzo Rizzieri che ha sottolineato la possibilità di creare filiere con la carne dei selvatici, superando il paradosso che oggi porta una gran parte della ristorazione a rifornirsi addirittura dall’estero.

Le conclusioni sono state del presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini: «La situazione è fuori controllo. Già oggi gli agricoltori si trovano in fortissima difficoltà, non solo per quanto riguarda l’agricoltura ama anche per la sicurezza stradale, con gli incidenti che si moltiplicano di mese in mese. A tutto questo va dato una risposta in tempi immediati: in caso contrario, assisteremo a un inesorabile abbandono del territorio, con conseguenze inimmaginabili».