Istituita una borsa di studio intitolata a Gianluca Stefani, operaio forestale morto per un malore nel marzo del 2019 all’età di 41 anni mentre era al lavoro nei boschi della sua Valle Camonica. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Darfo Boario Terme nel corso della prima delle due giornate di studio promosse da Fai Cisl Brescia e Fai Cisl Bergamo per approfondire le problematiche dell’economia nelle aree montane e del lavoro di tutela e di salvaguardia del territorio, il tutto nell’ottica della sostenibilità ambientale, economica e sociale.
“La borsa di studio – ha spiegato Rossella Gazzaretti, segretario generale della Fai bresciana – nasce dalla volontà di ricordare la figura di un uomo che amava il suo lavoro e si impegnava per una maggiore consapevolezza verso i problemi dell’ambiente montano e della necessità di coinvolgere in questo percorso soprattutto i giovani”. Si tratta di un progetto pluriennale proposto alle classi terze e quarte dell’Istituto superiore “Federico Meneghini” di Edolo, in cui è presente l’indirizzo di studio “Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane”; la sua realizzazione è resa possibile dalla fattiva collaborazione di un gruppo di docenti e del sostegno della dirigente scolastica Raffaella Zanardini che in un breve intervento in videoconferenza ha ringraziato dell’iniziativa e sottolineato l’importanza del rapporto tra scuola e territorio.
Presentando poi il tema generale del convegno, Rossella Gazzaretti, insieme al suo omologo bergamasco Gianluigi Bramaschi, ha messo in rilievo il ruolo degli enti a cui è demandata la tutela del territorio montano presidiato dall’attività quotidiana degli operai forestali, e l’auspicio che da una rinnovata collaborazione tra i diversi attori in campo e il sindacato possano nascere percorsi di sostenibilità sempre più incisivi.
Dopo il saluto dei dirigenti provinciale di Cisl Brescia e Bergamo, Alberto Pluda e Francesco Corna, e del sindaco di Darfo Boario Dario Colossi, i lavori del convegno sono entrati nel vivo con una tavola rotonda moderata dalla giornalista Elena Mattiuzzo.
Ermes Chiarolini, presidente del Consorzio Forestale Bassa Valle Camonica e Gionatan Bonomelli, presidente dell’Associazione Consorzi Forestali della Lombardia, hanno presentato il quadro delle competenze dei rispettivi enti e del contributo che la montagna, a partire dalla gestione delle risorse idriche, assicura al resto del territorio.
Tiziano Maffezzini, presidente dell’Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani della Lombardia ha ricordato l’importanza della programmazione territoriale per uno sviluppo sostenibile delle aree di montagna concentrato non solo sul turismo, mentre Floriano Massardi, consigliere di Regione Lombardia e presidente della Commissione Permanente Agricoltura, Montagna e Foreste, ha riconosciuto la necessità di un confronto più serrato tra Regione, enti territoriali e rappresentanze sociali per dare contenuti reali e misurabili alle azioni per la sostenibilità ambientale del patrimonio montano, offrendo la Commissione come luogo per un lavoro di approfondimento e di proposte.
Onofrio Rota, segretario generale della Fai Cisl, ha chiuso i lavori della mattinata sottolineando che l’ecologismo e l’ambientalismo che godono a parole di un sostegno vastissimo, chiamano a responsabilità istituzioni e politica per essere sostenuti da atti di governo coerenti e coraggiosi. Ha ricordato che il lavoro è una delle leve dello sviluppo del sistema montagna e che sul lavoro occorre puntare per valorizzare questo patrimonio, contrastare l’abbandono del territorio e favorire il presidio umano della montagna, vera tutela ambientale basata sulla prevenzione e non sulla rincorsa delle emergenze.
Dopo la pausa di metà giornata il programma dei lavori è ripreso nel pomeriggio con un ospite d’eccezione, il giornalista e scrittore Angelo Ponta, curatore di numerosi volumi sulla vita di un mito della montagna come Walter Bonatti, in dialogo con Aldo Menini, uomo di montagna ed ex dirigente della Cisl bresciana, prendendo spunto da alcuni spezzoni video, del documentario di Rai Tre intitolato «Le Montagne della Cultura», girato tra le valli bresciane e bergamasche con due personaggi dell’alpinismo nostrano, custodi ed esperti dei segreti e delle particolarità di nostri territori: Lino Zani e Simone Moro.
Le giornate di studio della Fai Cisl di Brescia e Bergamo proseguiranno domani con la visita al centro operativo del Consorzio Forestale Alta Valle Camonica di Edolo e allo stabilimento Ferrarelle di Darfo Boario Terme.
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