L’Atalanta (è quasi superfluo sottolinearlo) è una realtà particolarmente radicata sul territorio bergamasco. Negli anni dell’era Gasperini ha assunto una dimensione europea che giovedì 21 settembre troverà nuove conferme con l’avvio dell’avventura nell’Europa League 2023-2024.
Una crescita costante, cui hanno contribuito in maniera determinante la società, il mister e tanti campioni che hanno vestito con orgoglio i colori di una maglia “sudata sempre”. Un contributo a tutto questo è arrivato ovviamente da tanti sponsor e partner, che hanno garantito appoggio e competenze di altissimo profilo. Fra questi c’è senza dubbio la Scuola Imiberg di via Santa Lucia a Bergamo, cui è riconosciuto il ruolo di Educational Partner dell’Atalanta Bergamasca Calcio. Un ruolo non secondario, poiché nell’ambito di questa collaborazione Imiberg da alcuni anni cura con propri docenti i corsi di lingua italiana per i nuovi acquisti stranieri che ogni anno entrano a far parte del roster di Gasperini.
“La conoscenza della lingua – sottolinea Michele, giovane docente che fra i primi ha curato i corsi – è un elemento essenziale di comunicazione con il mister e con i compagni. Non si tratta soltanto di potersi “arrangiare” sui social o nelle interviste postpartita, ma è un elemento indispensabile per comprendere in tempo reale le indicazioni del mister in allenamento (dove magari c’è tempo di dare qualche spiegazione in più) e in partita”.
Negli anni alla frequenza in sede a Bergamo e alle lezioni online (scelta obbligata durante la pandemia, ma per certi versi meno motivante) si è preferita la presenza fisica dei docenti a Zingonia, ottimizzando tempi e qualità dell’insegnamento.
“Lo scorso anno – sottolinea Laura, docente specializzata – ho seguito Lookman, Hojlund e Soppy ed i risultati sono stati positivi. I calciatori hanno impegni e tempi molto serrati e grazie alla disponibilità della società abbiamo ricavato momenti di studio a Zingonia, ospitati nella sala di rappresentanza, fra coppe e trofei. Quest’anno i nuovi “studenti” sono Bakker, Touré e Kolasinac, cui propongo (compatibilmente agli impegni europei e infrasettimanali) lezioni di poco meno di un’ora. Evidentemente l’esigenza è quella di apprendere al più presto termini tecnici e “parole chiave” delle direttive di Gasperini, ma non tralasciamo aspetti di conversazione e qualche nozione di grammatica. Devo dire che sono tutti ragazzi giovani e motivati, disposti a seguire questo ulteriore impegno con convinzione e rispetto”.
L’insegnamento e lo sport dialogano ogni giorno nell’attività dell’Imiberg, che segnala alla base del proprio metodo educativo quattro pilastri: valore allo studio, attenzione alla persona, apertura al mondo e mentalità sportiva. “Il liceo scientifico sportivo è il liceo dove si pratica e si studia scientificamente lo sport. È una sperimentazione iniziata ormai da otto anni, che ha come focus principale lo sport, ma lo osserva avvalendosi di tutti i punti di analisi: storico-letterario, artistico, scientifico, giuridico, economico e tecnico. Un percorso dedicato sia agli sportivi di alto livello che ai ragazzi interessati alle professioni del mondo dello sport. La nostra Polisportiva è una realtà nata da genitori e insegnanti, che hanno voluto creare un luogo dove i giovani potessero fare sport con degli istruttori qualificati, in continuità con la visione educativa dell’Imiberg. Attualmente, la polisportiva propone Atletica (corsi introduttivi e squadra agonistica), calcio a 7 pulcini, esordienti e giovanissimi) e danza acrobatica; tutti svolti nelle nostre strutture al termine delle lezioni, aperti anche a studenti di altre scuole”.
Resta fra i docenti del corso di lingua per i calciatori atalantini un senso di soddisfazione carico di entusiasmo. “E’ un’esperienza che ci arricchisce vicendevolmente – conferma Tommaso che ha seguito Palomino, Gosens, Castagne, Haas, Cornelius, Malinowskyj, Ibanez, Mahele e quest’anno Lookman – e si finisce per stringere amicizia. Devo dire che l’apprendimento della lingua è un elemento fondamentale anche per entrare più compiutamente nel progetto tecnico e agonistico della squadra. Sul rendimento dei singoli non è giusto fare classifiche, ma merita una citazione Gosens, dimostratosi davvero un bravo studente”. Michele e Tommaso sono atalantini da sempre e “di famiglia”, ma il corso di lingua ha un poco contagiato anche la docente
Laura. “Diciamo che sono diventata atalantina per voler seguire i ragazzi e apprezzarne i risultati. Amici e parenti a volte mi sollecitano per un autografo o una maglia, ma preferisco mantenere su questo il distacco che compete al ruolo di docente. Ho però promesso che magari una volta mi recherò allo stadio: non ci sono mai andata!”.