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Con il test di lunedì 10 luglio 2023 in Emilia-Romagna si è chiusa una prima fase di sperimentazione di IT-alert, il sistema di allarme pubblico di cui si sta dotando l’Italia.

Tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, infatti, il Dipartimento della Protezione Civile, con le strutture di protezione civile di Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria e, appunto, Emilia-Romagna, ha organizzato le attività di test coinvolgendo, sui territori, direttamente la popolazione. Intorno alle ore 12 del giorno definito, sui cellulari, accesi e con connessione telefonica, di coloro che si trovavano nell’area coinvolta hanno ricevuto un messaggio di test. Gli obiettivi, infatti, sono conoscere il nuovo sistema alle persone che potrebbero essere coinvolte in situazioni di emergenza quando IT-alert sarà operativo, verificarne il funzionamento in relazione alle diverse tipologie di telefono e di sistemi operativi e per raccogliere indicazioni dagli utenti, tramite il questionario, per implementare il servizio.

Nelle prossime settimane, i dati – raccolti e trattati in forma anonima – delle oltre 700.000 schede compilate all’esito dei cinque test verranno analizzati per scendere nel dettaglio dei principali e ricorrenti elementi segnalati (su tutti, la mancata ricezione in alcuni casi o il continuo arrivo del messaggio in altri, alcuni malfunzionamenti, il fenomeno dell’overshooting). Ciò consentirà anche agli operatori di telefonia mobile di approfondire e rivedere il processo di invio del messaggio, il comportamento delle celle telefoniche per verificare la copertura avuta e il comportamento dei dispositivi come telefoni, tablet e smart watch.

Le eventuali implementazioni che dovessero essere richieste saranno, quindi, verificate a partire da settembre, quando riprenderanno i test sui territori, coinvolgendo, entro la fine dell’anno, tutte le restanti Regioni e le due Province Autonome.