Cerca
Close this search box.

Come tutti gli anni, durante i mesi estivi e almeno fino alla fine di settembre, per il Soccorso alpino orobico aumenta il numero degli interventi e degli impegni da portare avanti: solo grazie alla determinazione dei propri tecnici la VI Delegazione Orobica riesce a rispondere alle molteplici richieste e a compiere tutte le attività in programma in questo periodo.

Non ci sono però solo le richieste di intervento, più frequenti con il bel tempo e le giornate più lunghe: la passione per la montagna e la diffusione di nuove attività, come l’e-bike, il down-hill, il canyoning, lo skyrunning, la riscoperta dell’escursionismo e del piacere di trascorrere una giornata nei tanti rifugi presenti sulle Orobie, sono attività che comportano un aumento dei rischi e quindi della necessità di intervenire, sia per situazioni gravi e complesse, sia per lievi malori, piccole distorsioni o perdita d’orientamento che, se gestiti bene, possono essere risolti nel migliore dei modi, senza rischiare di peggiorare la situazione.

Per questo, le sette Stazioni del Soccorso alpino orobico stanno svolgendo continue attività di addestramento rivolte ai tecnici, perché possano essere sempre pronti, aggiornati e competenti nel rispondere alle richieste d’intervento. A questo si aggiungono gli eventi e le manifestazioni sportive organizzati sulle nostre montagne, che richiamano la presenza di un alto numero di atleti ma anche di pubblico e di appassionati. Nelle gare di corsa in montagna, a volte ci sono persone che vedono gli atleti cimentarsi in gare difficili, che richiedono un certo tipo di allenamento; poi magari provano a emularli e a percorrere gli stessi tracciati, per capirne la difficoltà o l’impegno ma non sempre con la giusta preparazione e questo può comportare dei rischi. Proprio durante questi eventi sportivi è più che mai necessaria la garanzia del soccorso tecnico-sanitario svolto dal Cnsas, per definire un buon livello di sicurezza sia per gli atleti, sia per il pubblico.

La VI Delegazione Orobica da alcuni anni collabora con organizzatori di eventi sportivi nella definizione di un sistema di sicurezza e di soccorso in gara, compartecipato, strutturato e supportato dalle risorse necessarie. In particolare, le principali gare di corsa in montagna sulle Orobie bergamasche sono organizzate dalla FLY-UP Sport, coordinata dal runner orobico Mario Poletti. La predisposizione di un piano di soccorso condiviso tra le associazioni che si occupano di soccorso sanitario, il Cnsas e il team organizzativo è diventata ormai una regola, che permette di condividere anche con Areu – Agenzia regionale emergenza urgenza, tramite il portale GAMES, le informazioni necessarie per agevolare ogni eventuale intervento di soccorso.

Fare soccorso in montagna e in ambiente impervio non è mai facile, perchè le variabili sono tantissime, dalle difficoltà tecniche fino a quelle legate ai tempi di avvicinamento e di evacuazione della persona soccorsa, con l’incognita delle condizioni meteorologiche. L’obbiettivo che ci siamo posti con chi si occupa di organizzazione è quello di mettere i soccorritori e i sanitari nelle condizioni migliori per effettuare l’intervento e la prima valutazione sanitaria del paziente, tutto questo nel minor tempo possibile. È una scelta che comporta costi importanti e quindi stiamo coinvolgendo e mobilitando diverse realtà per avere a disposizione un elicottero, necessario per il trasporto di materiale, tecnici e sanitari, fino al punto più vicino alle persone infortunate. La disponibilità di un mezzo aereo permetterebbe di garantire la valutazione e l’assistenza del paziente nel minor tempo possibile. Il sistema sanitario regionale e gli elicotteri di soccorso del 118 sono infatti risorse preziose per tutta la comunità, da attivare e tenere impegnati per situazioni di una certa importanza. Per crampi, sfinimento, distorsione di caviglie, casi tipici delle gare di sport di montagna, molto spesso è comunque adeguata la gestione delle squadre di soccorso presenti sul posto, in modo tale da evitare di distogliere l’elisoccorso da operazioni ben più gravi.

È importante anche fare in modo che lungo i percorsi delle gare siano posizionare le squadre di soccorso necessarie, soprattutto per contrastare le complicazioni dovute al maltempo, con i tecnici già in quota, pronti per intervenire, considerando che gli spostamenti a piedi dei soccorritori su un terreno di montagna richiedono tempi lunghi e non sono esenti da rischi. Con questa riflessione, vogliamo ringraziare tutti quegli organizzatori che si impegnano per confrontarsi con noi in fase di predisposizione dei piani di soccorso previsti in occasione di gare e manifestazioni, che sono pronti a recepire le nostre indicazioni e i consigli e che si fanno carico anche di trovare le risorse necessarie per metterle in atto.