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La Cassazione conferma l’ergastolo a Pasquale Iacovone

La Cassazione a Roma ha confermato l’ergastolo per Pasquale Iacovone, nell’udienza di mercoledì 12 aprile, dopo il giudizio di primo grado e il ricorso in appello.

L’uomo è stato rotenuto definitivamente colpevole della morte dei suoi figli, Andrea e Davide, avvenuta il 16 luglio 2013 a Ono San Pietro. I giudici hanno confermato la reclusione a vita e condannando Iacovone a pagare le spese processuali. L’omicidio di Davide e Andrea era avvenuto nella mattina del 16 luglio 2013 nell’appartamento di Iacovone, in via Sacadur a Ono: l’uomo aveva prima soffocato e poi bruciato i bambini, rimanendo anch’egli pesantemente ustionato. Nel gennaio 2014 vi era stata la sentenza di primo grado, in tribunale a Brescia, con la condanna all’ergastolo. In appello, nel novembre 2015, era stata confermata la condanna. Nel marzo 2016 vi era stato il ricorso in cassazione, e questo mercoledì la conferma della pensa massima dell’ergastolo. In aula a Roma era presente la mamma dei due bambini, Erica Patti, insieme al compagno Francesco e alla nonna Cati mentre nonno Lino che era sempre stato presente era rimasto a casa ad attendere la sentenza. Erica, di ritorno da Roma, ha postato su Facebook con termini pesanti: «Pena confermata: ergastolo. Marcisci in galera ora». Un pensiero condiviso da molti che in questi anni hanno sostenuto la famiglia Patti e che sono coinvolti nel progetto per la realizzazione dell’oratorio in memoria di Andrea e Davide. Dopo questa sentenza il legale di Iacovone, l’avvocato Gerardo Milani, ha fatto sapere di aspettare le motivazioni della sentenza, che saranno pubblicate tra qualche settimana, per valutare un eventuale estremo ricorso alla Corte di giustizia europea.

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