Uno sciopero di 4 ore è stato proclamato da Fim, Fiom e Uilm in tutte le aziende del Paese. Interessati oltre 1,6 milioni di lavoratori in Italia, decine di migliaia in terra bergamasca e bresciana «L’industria metalmeccanica è a rischio», sostengono i sindacati chiedendo investimenti e scelte di politica industriale in tutti i settori strategici (siderurgia, elettrodomestico, automotive), difesa dell’occupazione, transizione sostenibile, soluzione delle crisi aziendali. . L andamento del mercato mette a rischio interi settori Come la siderurgia che «soffre da diversi anni difficoltà consistenti con 20 mila posti a rischio, peggiorate dal caro energia e dalla mancanza di materie prime e dal dumping incontrollato delle importazioni», dicono le tre sigle parlando di «condizione oggi drammatica per l’ex Ilva (Acciaierie d’Italia), per l’ex Lucchini di Piombino (Jsw Steel Italy) e per l’ex Alcoa di Portovesme (SiderAlloys)».
Per l’automotive, «sebbene abbiamo registrato un leggero aumento della produzione con 400mila auto prodotte in un anno, siamo ben lontani dal livello produttivo di 1,5 milioni di auto e stiamo registrando un trend in calo costante negli ultimi 20 anni, con conseguenze sull’occupazione. I ritardi negli investimenti nella transizione ecologica, se non programmata e non gestita adeguatamente, metteranno a rischio – rimarcano Fim, Fiom e Uilm – ulteriori 70mila posti di lavoro».