Sabato 3 giugno alle 18,30 ci sarà l’inaugurazione ufficiale del Parco delle incisioni rupestri di Luine, del museo, del book shop dove poter acquistare delle pubblicazioni relative alle incisioni rupestri e reperire materiale divulgativo di vario genere e le prime mostre in programma. La nuova gestione è stata affidata alle due associazioni che gestiscono con successo da circa tre anni il Museo delle Foppe di Nadro e la Riserva delle incisioni di Ceto, Cimbergo e Paspardo. L’associazione culturale Zamenhof Art e la ArchExperience hanno partecipato al bando di concorso per la gestione ed il progetto presentato è risultato il migliore realizzabile. Ad affiancare le due associazioni c’e’ anche la Società Storica Antropologica della Valcamonica, l’Arboreto alpino di Gleno e l’agenzia Pro Tourism. Nel bando, oltre alla manutenzione del parco ed al servizio di guide turistiche per visite guidate, è prevista l’organizzazione di eventi culturali di vario genere coerente col progetto dell’Amministrazione comunale di puntare al rilancio turistico di questa zona definita “la porta d’accesso alla Valcamonica”. L’associazione Zamenhof è stata scelta come la più adatta a risollevare le sorti di questo parco avendo maturato da decenni un’esperienza in tutta Italia non solo ad organizzare allestimenti di mostre d’arte, ma anche eventi collaterali come presentazioni di libri (a Nadro si è appena conclusa la rassegna “La valle dei libri”), spettacoli teatrali ed appuntamenti musicali. Già all’inaugurazione verrà offerto un saggio degli eventi che verranno proposti fino a settembre con tre spettacoli tra storia, teatro e musica dal titolo “Nella spirale del tempo”. Anche se meno esteso degli altri parchi archeologici, quello di Luine presenta caratteristiche diverse da quello di Capo di Ponte e di Nadro: qui ci sono le incisioni più antiche ritrovate e studiate meticolosamente da Emmanuel Anati, archeologo di fama mondiale, in particolare la Roccia nr.34 che è l’unica di cui è stata ritrovata una documentazione straordinaria sugli studi eseguiti. Grazie agli scavi fatti da Anati, sono state portate alla luce ben 100 rocce con 20.000 incisioni; la scoperta delle prime incisioni risale al 1955 e negli anni ’90 durante lavori di sistemazione è affiorata una nuova Roccia la nr.104. La visita si articola su tre percorsi distinti: il percorso rosso è il principale e conduce all’area meridionale di “Luine”, il percorso verde porta all’area occidentale detta del “Simoni” ed il percorso giallo che conduce al pianoro nord-occidentale denominata “Crape”.
RICCARDO STUCCHI