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Nuova stagione al Museo del tessile di Leffe, la novità è l'incannatoio

Nuova stagione al Museo del tessile di Leffe, la novità è l’incannatoio

Un luogo destinato a raccontare un’epopea artigianale ed industriale, capace di stupire con macchinari perfettamente funzionanti. C’è una filiera tutta da scoprire al Museo del Tessile “Martinelli Ginetto” di Leffe, creato nel 2005 dai volontari di ARTS onlus, che sabato 4 febbraio alle 14 riapre dipo la pausa invernale. Il Museo è un piccolo gioiello fra amarcord e tecnologia. La sede è ubicata nel Polo Scolastico “Gianni Radici” di via Locatelli, in un ex opificio, cui si affiancano aula didattica multimediale e tensostruttura congressuale.  Il visitatore si sente immerso nell’epoca ruggente di una Leffe che, fra gli anni ’60 e ’70, era centro economico d’avanguardia europea. Ci si rende conto del patrimonio di conoscenze tecniche e della fatica di chi lavorava su questi macchinari”.
Il percorso mostra le fasi di lavorazione delle fibre, l’evoluzione dei telai, il finissaggio e le lavorazioni speciali. E’ possibile ammirare il grande torcitoio della seta (fra i pochissimi presenti in Italia, con particolari progettati da Leonardo da Vinci), la ruota del mulino ad acqua dal diametro di oltre tre metri, il reparto carderia, la serie di telai dal medioevo a metà del XX secolo e la trasmissione centralizzata a cinghia di inizio ‘800. Notevoli e particolari le macchine di finitura dei tessuti quali garzatrici, cimatrici, macchine da ricamo (una Wuerker del 1926 rivaleggia con analogo esemplare esposto al Museo del Lavoro di Berlino) e per merletti. Ci sono il giardino botanico con piante tessili e tintorie, il nuovo reparto di preparazione alla tessitura, dotato di “cantra” e “orditoio” ed un reparto per la produzione di filati speciali come ciniglia e virgolino (il celebre lamé). Nelle ultime settimane è stato esposto e attivato anche l’incannatoio, macchina molto utilizzata anche nelle case di Leffe negli anni 60 / 80. Prendeva il filo da matasse o spole per formare le rocche per la tintura o la preparazione alla tessitura. La particolarità di questa macchina e la presenza di grossi cilindri scanalati che distribuiscono correttamente il filo sulle rocche. Una sorta di evoluzione dell’intuizione di Leonardo da Vinci, che nel ‘500 inventò lo “zetto” con lo stesso compito di stesura corretta del filo. Al Museo esso è visibile sul grande torcitoio della seta.
Il Museo del Tessile è aperto ogni sabato e domenica dalle 14 alle 19. Inizio visite guidate gratuite alle ore 14:00 e ore 16:00. Consigliata la mascherina, prenotazione obbligatoria al numero 035.733981 oppure a info@museodeltessile.it

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