Le Avis lombarde denunciano la mancata sostenibilità del sistema trasfusionale della Regione Lombardia. Essi raccolgono, in convenzione con le ASST, il 40% del sangue ed emoderivati con proprie strutture associative di raccolta, e il 90% del sangue in Regione, viene donato da donatori Avisini.
Il Presidente di Avis Regionale Lombardia, Oscar Bianchi, spiega che le tariffe previste dalla Convenzione Stato Regioni, risultano insufficienti perché basate su dati economici del 2017 che oggi hanno avuto più incrementi. Le numerose interlocuzioni avute fino ad oggi con Regione Lombardia, per costruire uno schema di “convenzione unica regionale”, hanno avuto lo scopo di annullare le disparità territoriali/locali e di garantire la sopravvivenza dell’Associazione, che ad oggi è in grave perdita economica/patrimoniale.
Il coordinamento del sistema trasfusionale è infatto in capo a SCR/Areu, che ha lo scopo di gestire “Emergenza e Urgenza” ma il sistema sangue non è emergenza e urgenza. Avis Regionale Lombardia chiede un riposizionamento del coordinamento regionale entro l’attività di programmazione e pianificazione e la centralità della donazione al servizio del malato, che va tutelata.