Il Tribunale di Brescia ha assolto Giacomo e Domenico Romelli, padre e figlio, perché il fatto non sussiste: i due erano stati rinviati a giudizio con l’accusa di aver ucciso il loro cane Moro, domenica 18 luglio 2014.
I Romelli uccisero a bastonate il loro cane mentre si trovavano in alpeggio in Valfredda di Bazena. Per l’accusa si trattava di una cattiveria gratuita quella che animò gli imputati ad infierire con particolare crudeltà sul cane Moro, addirittura sventrato. I giudici, però, hanno assolto i due imputati. Il padre e il figlio, all’epoca rispettivamente di 52 e 18 anni, hanno dichiarato al Giudice di aver ucciso il cane per difendersi. La scena era stata fotografata da un escursionista e pubblicata su un quotidiano bresciano, ripresa anche dai media nazionali con particolare clamore. Dopo il fatto in Valle Camonica c’erano state proteste e manifestazioni di animalisti e ambientalisti. Anche sul web non sono mancati i malumori: Ciboprossimo, portale sul quale i Romelli avevano pubblicizzato i loro prodotti, era stato sottoposto a un linciaggio mediatico terminato con la rimozione dei contenuti. I due agricoltori hanno sempre detto di aver agito per difendere il figlio e fratello, all’epoca dei fatti 12enne, contro il quale si era rivoltato il cane. Il padre, giunto in soccorso del piccolo per primo ha raccontato di aver afferrato il cane per allontanarlo dal figlio, ricevendo un morso e colpendolo d’istinto con l’unico oggetto in suo possesso: il bastone utilizzato per governare la mandria al pascolo. «Era l’unica cosa da fare, prima che facesse del male a lui o a noi, oppure a qualcuno dei turisti che percorrono il sentiero per il lago della Vacca», ha dichiarato Giacomo Romelli. Il pm aveva chiesto una condanna a un anno e undici mesi, ma il Giudice ha emesso una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste.