Uno dei più importanti e più richiesti esami ematici è la glicemia, vengono considerati normali valori di glicemia compresi tra 65 e 110. Tra 110 e 125 si parla di intolleranza ai carboidrati, mentre valori sopra i 125 se riconfermati ad un successivo controllo permettono di fare diagnosi di diabete.
Se vi è un dubbio in quanto i valori sono prossimi al 125 si può sottoporre il paziente ad una curva da carico con glucosio per confermare o escludere un diabete. La curva da carico si esegue il mattino a digiuno,prima si testa la glicemia se questa è superiore ai 200 la diagnosi di diabete è già fatta altrimenti si fanno bere al paziente 75 g di sciroppo di glucosio e si eseguono altre 2 determinazioni della glicemia,una dopo un’ora e l’altra dopo 2 ore, la più importante è quest’ultima determinazione: se dopo 2 ore la glicemia è sopra i 200 si fa diagnosi di diabete, se è compresa tra 140 e 200 è una intolleranza ai carboidrati, se è sotto i 140 siamo in una situazione di normalità. Per la diagnosi di diabete è molto utile la determinazione dell’emoglobina glicata che riflette l’andamento della glicemia negli ultimi 2 mesi. il valore è normale sotto il 6%, sopra il 6 % siamo nel campo del diabete. Nel diabetico in terapia un valore sotto il 7% indica un buon compenso metabolico e quindi che la terapia in atto è adeguata. Altro esame molto richiesto è il colesterolo. In realtà la determinazione del solo colesterolo è poco utile , si deve invece richiedere un assetto lipidico che comprende: colesterolo totale, colesterolo HDL (colesterolo buono) e trigliceridi. Il valore più importante dell’assetto lipidico è il colesterolo LDL (colesterolo cattivo) che si ottiene con una semplice formula matematica : colesterolo LDL = colesterolo totale – colesterolo HDL – Trigliceridi\5. Quindi trovare un colesterolo totale elevato non significa necessariamente avere un alto livello di colesterolo cattivo. Il valore di colesterolo LDL deve essere per tutti minore di 130, minore di 100 nel diabetico e minore di 70 nel cardiopatico ad alto rischio. Un esame del sangue che si prescrive frequentemente in pazienti maschi sopra i 50 anni è il PSA (antigene prostatico specifico). Il PSA è un enzima prodotto dalla prostata ed i valori sono considerati normali sotto i 4, livelli di PSA tra 4 e 10 indicano un rischi di tumore alla prostata più alto del normale, mentre valori sopra i 10 indicano un’associazione più elevata con il tumore. Il PSA però non è un test perfetto perchè è altamente sensibile e poco specifico, molto sensibile significa che in presenza di un tumore prostatico è molto frequente il rialzo del PSA, poco specifico invece significa che il PSA si alza anche in presenza di patologie della prostata non tumorali come l’iperplasia prostatica benigna (IPB) o nelle infiammazioni \ infezioni della prostata.
Il PSA è soprattutto da monitorare periodicamente nei pazienti che sono stati sottoposti ad un intervento per tumore prostatico in quanto è in grado di evidenziare precocemente eventuali recidive o la comparsa di focolai tumorali a distanza.