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Per il presidente Uncem è uno straordinario giacimento di ambiente, cultura, storia, comunità. «Chi ha responsabilità politiche, istituzionali, civili non può oggi non rilanciare il suo impegno nella valorizzazione».

La Montagna è uno straordinario giacimento di ambiente, cultura, storia, comunità. Chi ha responsabilità politiche, istituzionali, civili non può oggi non rilanciare il suo impegno nella valorizzazione. Non può rimettere i grandi valori che ci insegnano i popoli di tutto il mondo che vivono nelle terre alte al centro della propria azione. In una fase storica nella quale prevalgono populismi ed eccessive semplificazioni dei processi sociali, la montagna ci richiama alla complessità, all’integrità dei sistemi, alla scelta autentica”.

Così l’on. Enrico Borghi, presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna e presidente nazionale dell’Uncem nella Giornata internazionale della Montagna, designata nel 2003 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dopo il successo dell’Anno internazionale della montagna dell’Onu del 2002, che ha aumentato la consapevolezza globale sull’importanza delle montagne, ha stimolato la costituzione di comitati nazionali in 78 Paesi e rafforzato le alleanze promuovendo la creazione del partenariato internazionale per lo sviluppo sostenibile in regioni di montagna.

Mentre in Italia e in Europa registriamo un negativo continuo abbandono delle aree montane prosegue Borghi con un crescente spopolamento, la Fao ci mostra una situazione molto diversa in altre parti del mondo la crescita demografica, e con essa l’estendersi dell’agricoltura intensiva, hanno spinto molti piccoli contadini a spostarsi in altitudine, verso aree marginali e pendii ripidi, provocando una perdita di foresta, avverte il rapporto Mountain Forests in a Changing World. In Italia come in altri Paese, il Rapporto Fao conferma che le popolazioni montane sono decisive per il mantenimento degli ecosistemi montani. E dovrebbero dunque avere voce in capitolo nella gestione delle risorse forestali locali dalle quali dipendono e condividere i benefici del loro uso e della loro conservazione”.

Sono temiprosegue Borghi che devono entrare nei rapporti della Cop22 alla quale ho recentemente partecipato, così come nelle risoluzioni europee grazie al lavoro da fare con la Strategia macroregionale alpina. La capacità di dare valore ai servizi ecosistemici-ambientali che la montagna svolge, la protezione delle risorse, una nuova politica forestale nazionale, la sicurezza e la tutela dell’assetto idrogeologico, lo sviluppo economico e la riorganizzazione dei servizi all’interno della Strategia Aree interne, sono temi che dovranno entrare nell’agenda del nuovo Governo italiano. La nascita nella Giornata della Montagna può essere un buon viatico e di buon auspicio”.