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Quattro Vaiapank in val Palot

In Val Palot sono state realizzate 2 delle grandi panchine con il legname recuperato dagli alberi schiantati della tempesta Vaia in modo da collegare un circuito ideale tra boschi e abetaie della valle. Come ultimo atto della sua lunga presenza, attiva, proficua, professionale, attenta e propositiva, tra i boschi del comune di Pisogne, la guardia boschiva Giuseppe Quetti, che ha terminato il suo lavoro per la meritata pensione, ha ottenuto dalle ditte boschive operanti sul territorio che realizzassero quattro panchine di grandi dimensioni, utilizzando il legname di abeti schiantati dalla tempesta Vaia. 2 di esse sono state completate prima di Natale e si guardano dai due versanti idrografici della Val Palot: Croce Marino, verso il Gugliemo, e Valle di Fontanasesa verso il Colle di S Zeno. Un tricolore le segna da lontano, mentre i tracciati agro-silvo-pastorali le collegano permettendo a chi va per boschi a piedi, in bike, a cavallo e d’inverno con le ciaspole, di raggiungerle per un pic-nic ed una foto ricordo su questi straordinari monumenti vegetali. Beppe Quetti ci tiene a precisare che non si tratta di panchine giganti in ferro, ma di qualcosa di ben diverso: infatti, questi giganti vegetali, abbattuti dal vento della Vaia, oggi rivivono nel VaiaPank: dal nome della tempesta e della panchina, con il “K” finale, ad indicare un po’ l’atteggiamento libero, l’inventiva, la gioiosità dell’idea e soprattutto la sua naturalezza. Quando saranno completate anche le grandi opere lignee della postazione numero 3 e numero 4 la Val Palot conterà su un nuovo grande percorso ad anello per tutti gli appassionati, realizzato e donato gratuitamente alla comunità. Un bel regalo alla valle, non c’è che dire.

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