Su quel ramo pisognese del Lago d’Iseo possiamo trovare da un lato il recentissimo Mirad’Or, la moderna palafitta-museo che proprio in questi mesi ospita le opere d’arte del francese Daniel Buren, e dall’altro – più nascosto, dobbiamo addentrarci nei vicoletti del paese – Torcol Art.
Si tratta di uno spazio espositivo creato dagli artisti per gli artisti, con l’obiettivo di rilanciare l’attività artistica in tutte le sue forme. Il luogo – una sorta di cantina dal profumo di passato – si anima grazie alla presenza di quadri e opere scultoree, realizzati dalla Collettiva Artisti Pisognesi. La mostra sarà visitabile fino al 23 maggio, con il rispetto delle normative anti-Covid.
In una primissima fase di ripartenza, in cui la speranza di cominciare una vita “in presenza” è viva e forte, Pisogne riparte dall’arte. Da una parte la modernità e l’internazionalità e dall’altra il locale: due forme artistiche diverse, entrambe meritevoli e importanti.
L’idea e la tenacia sono state quelle di Giuliano Pe, organizzatore e artista, che ha tentato per la terza volta di realizzare il progetto, riuscendoci. L’invito degli artisti è quello di incentivare le altre persone con la loro stessa passione a presentarsi, in modo da poter costituire iniziative anche nel prossimo futuro.
È nella perseveranza dei progetti di questo tipo che vediamo quanto sia forte la voglia di tornare a vivere normalmente, abbandonando i muri delle nostre case che ci hanno protetti – purtroppo non tutti – per un anno. Nei primi mesi della pandemia ci chiedevamo se il modo di fare cultura sarebbe cambiato, una volta usciti dall’emergenza. Oggi, in un momento in cui l’allerta è ancora alta ma si inizia a vedere uno spiraglio di luce, ci accorgiamo di come le persone fremano all’idea di tornare alle mostre d’arte, al cinema o a teatro. Di certo c’è che non è diminuita la voglia della bellezza.
Maria Ducoli