Giornata mondiale dello Sport: Covid, bambini e attività sportiva

🔔 Vuoi ricevere le notizie di Montagne & Paesi sul tuo smartphone? WhatsApp WhatsApp | Telegram Telegram

Niente più partite di calcetto della domenica pomeriggio e nuotate in piscina. Cancellate anche le lezioni di danza e le ore in palestra. Il Covid ha relegato lo sport all’interno delle nostre case, trasformandolo in workout improvvisati su tappetini da yoga e corsette in “prossimità della propria abitazione”, rigorosamente da soli.

La chiusura dei centri sportivi è un problema non da poco per bambini e adolescenti: per loro lo sport non è solo esercizio fisico, ma anche un mezzo per raggiungere il benessere mentale. È provato che l’attività sportiva migliori l’attenzione e il funzionamento cognitivo, oltre ad insegnare a stare con gli altri e gestire le emozioni. Insomma, è una vera e propria occasione di crescita.

«Nella situazione attuale di emergenza, fare ogni giorno movimento è anche un modo semplice ed efficace per tenere a bada lo stress e il senso di frustrazione che potrebbero emergere» consiglia l’Istituto Superiore di Sanità sul proprio portale Epicentro, L’epidemiologia per la sanità pubblica.

Scendendo solo di qualche riga, l’ISS si dilunga nei vari effetti collaterali del passare troppo tempo davanti alla TV, ai videogiochi e al computer. «Un’ora al giorno davanti agli schermi è più che sufficiente» annuncia l’ISS e ci potremmo chiedere come la mettiamo con le mattinate in DaD. Tra i consigli alle famiglie, spicca il ruolo della musica che, oltre a favorire il movimento e la coordinazione, stimola il linguaggio e l’apprendimento. In attesa che le scuole di danza riaprano, si può sempre ballare in salotto.

Lo sport dà la possibilità al bambino di sfruttare il corpo e le energie, di imparare a conoscere se stesso e i propri limiti. Questo significa che attraverso l’attività motoria, i più piccoli possono capire cosa riescono a fare e cosa no. Il bambino può scoprire, ad esempio, che forse il salto con l’asta non è il suo forte, ma che sa nuotare davvero bene, e che invece il suo amico sa fare il contrario. Rendersi conto di avere dei limiti, ci aiuta anche a vedere gli altri in un’ottica diversa, in cui non siamo solo noi a non saper fare una specifica cosa, anche gli altri hanno dei punti di forza ma anche dei punti deboli.

Si, ma quale sport è meglio far fare ai propri figli, una volta che si potrà tornare a praticare attività fisica con gli altri? Lo psicologo Castelbianco è chiaro: «Bisogna fargli fare l’attività che gli piace, anche i bambini devono avere una scelta e non per forza seguire i desideri dei genitori».

                                           Maria Ducoli

WhatsApp Logo

📲 Ricevi gratis le notizie di Montagne & Paesi sul tuo telefonino!

Iscriviti al nostro canale WhatsApp ufficiale per restare sempre aggiornato su notizie e curiosità dalle valli.

👉 Clicca qui per iscriverti al canale

Telegram Logo

📢 Seguici anche su Telegram!

Unisciti al canale Telegram di Montagne & Paesi per ricevere tutte le news in tempo reale.

👉 Clicca qui per iscriverti su Telegram

Condividi:

Ultimi Articoli

Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web ritieni più interessanti e utili. Puoi trovare maggiorni informazioni sul nostro trattamento dei dati personali nella nostra Privacy Policy