È giunta al 31° anno la collaborazione tra l’Ospedale di Bergamo e l’Associazione Cure Palliative onlus. 130 volontari, formazione e un contributo economico di 100.000 € per permettere di rinnovare la presenza all’Hospice “Kika Mamoli” di figure specializzate e per garantire la continuità dei servizi ai malati inguaribili in fase avanzata e alle loro famiglie.
L’Associazione Cure Palliative Onluschiude il 2020 rinnovando la convenzione con l’ASST Papa Giovanni di Bergamo e confermando un contributo diulteriori100 mila europer il 2021. Fondi che serviranno a integrare, da un lato,l’équipe multiprofessionaledell’Hospice “Kika Mamoli” di Borgo Palazzo, dall’altro lato laTerapia del Dolorecon il suo importante ambulatorio e l’imponenteRete di assistenza domiciliareimpegnata sul nostro territorio,oggi particolarmente messo alla prova dalla pandemia da Covid-19, con medici palliativisti, uno psicologo e altri operatori. Un contributo annuale che permetterà, sulla base delle convenzioni già in essere, dirinnovare i contratti di 6 operatorie contribuire così a garantire migliore qualità di servizio.
“A cominciare dalla realizzazione dell’hospice in Borgo Palazzo, il primo in provincia– sottolineaMaria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII –l’associazione non ha mai fatto mancare all’ospedale di Bergamo il proprio sostegno, come stimolo culturale e come concreto contributo economico. Oggi molte cose sono cambiate, sono sorte altre strutture in provincia, il dialogo fra ospedale e territorio è ormai il nostro primo obiettivo, ma questa donazione ci consente di arricchire l’offerta ai pazienti e alle lorofamiglie”.
Associazione Cure Palliative onlus e ASST Papa Giovanni XXIII sono ormai giunte al 31° anno di collaborazione e di impegno per la cura e l’assistenza ai malati inguaribili in fase avanzata, seguiti a domicilio oppure ricoverati all’Hospice “Kika Mamoli” di Borgo Palazzo, e per i loro famigliari.Dal 1989 l’Associazione Cure Palliative Onlus si impegna nel dare risposte a migliaia di malati, con donazioni consistenti all’ASST Papa Giovanni XXIII, con opere capillari d’informazione sulle cure palliative e sul diritto a non soffrire.
Arnaldo Minetti, presidente di ACP, evidenzia: “Anche quest’anno la nostra Associazione promuove una donazione all’ASST Papa Giovanni XXIII per migliorare ulteriormente la cura e assistenza ai malati inguaribili in fase avanzata e ai loro famigliari. I nostri 130 volontari si occupano soprattutto dell’accompagnamento, ma dedicano anche importanti informazioni e comunicazioni sulle Cure Palliative e all’intera comunità bergamasca, particolarmenteallegiovanigenerazioni,allaUniversitàealleScuole. Bergamo è un importante punto di riferimento per gli ottimi risultati che abbiamo raggiunto negli anni ed è orgogliosa di poter fare ancora di più, soprattutto oggi, periodo particolarmente difficile e complesso a causa della Pandemia e dal conseguente aumento di una domanda che chiede presa in carico e assistenza, a tutela dalla salute, ma anche della qualità di vita e fine vita sempre, ovunque e comunque.”
“Oggi parlare di cure palliative non significa più parlare solo di malati terminali e di hospice– chiarisceFabrizio Limonta,direttore sociosanitariodell’ASST Papa Giovanni XXIII -.Ci sono pazienti che, pur in fase avanzata di malattia, possono essere assistiti adeguatamente al proprio domicilio e altri che è meglio assistere in hospice, ma ovunque cerchiamo di aggiungere, anche grazie all’associazione, quelle attenzioni che possono alleviare non solo il dolore fisico, ma anche la sofferenza psicologica e spirituale”.
“A nome mio, della Coordinatrice Infermieristica Gigliola Gilardi e di tutta l’equipe multiprofessionale esprimo profonda gratitudine alla Associazione Cure Palliative per il generoso contributo a sostegno della nostra opera clinico-assistenziale– ha commentatoSimeone Liguori,direttore della Unità di Cure Palliative, Terapia del Dolore e Hospicedell’ASST Papa Giovanni XXIII-. Questo apporto economico ci supporta nelle molteplici attività che ci caratterizzano (Hospice, domicilio, consulenze nei reparti di degenza, ambulatori di Terapia del Dolore…) nonchè negli impegni didattici e scientifici che ci assumiamo in misura crescente: siamo una realtà nota e stimata a livello nazionale e svolgiamo un ruolo di coordinamento a livello provinciale ampiamente apprezzato.“