“Far utilizzare dai ‘richiedenti asilo’ il trasporto pubblico in orari diversi da quelli dei mezzi che trasportano gli alunni negli orari scolastici, così che oltre gli studenti, che giustamente debbono raggiungere le scuole, anche il singolo cittadino possa prendere il pullman e non aspettare quello dopo (cosa che già avvenuta anche in questo ultimo periodo)”. E’ quanto reclamato dalla Lega di Sedrina (Bergamo) al prefetto del capoluogo, Enrico Ricci. La proposta ha scatenato polemiche e critiche.
Enzo Galizzi, dirigente della Lega locale, ha diramato un comunicato con un elenco di richieste da avanzare al prefetto. Una di queste, appunto, è quella degli orari differenziati per migranti e studenti. Dopo le polemiche, il dirigente ha detto: “Si chiede solamente di far intervenire i responsabili della Casa San Giuseppe nel far prendere ai propri ragazzi pullman in orari diversi da quelli maggiormente frequentati. La proposta è per cercare di evitare pericolosi assembramenti, specie in questo periodo. A voi, magari non fruitori dei mezzi pubblici, specie in certe ore e provenienti da certi paesi, la problematica non tange. A noi poveri valligiani sì, che spesso e volentieri vediamo tornare a casa i nostri ragazzi perché non sono riusciti a salire sull’autobus, causa troppi ‘richiedenti asilo’ che spingendo e sgomitando (vista anche la loro stazza) riempiono tutti posti disponibili”.
Una prima risposta polemica è giunta da Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista, e dal segretario regionale lombardo del partito, Fabrizio Baggi. “Una delegazione di leghisti, guidata da ben due parlamentari, si è recata dal prefetto di Bergamo per chiedere di chiudere un centro di accoglienza per richiedenti asilo nel comune di Sedrina – si legge nel comunicato – Tra le richieste quella di autobus differenziati per evitare che gli immigrati salgano sulle stesse vetture dei ragazzi che devono andare a scuola. Prima gli italiani insomma, gli immigrati attendano la corsa successiva”.
“Invece di chiedere di potenziare il trasporto locale e di garantire che non ci sia sovraffollamento sui pullman – prosegue il comunicato – propongono una sorta di segregazione stile apartheid. La proposta è in puro stile Ku Klux Klan: veicolare il messaggio razzista dando l’idea che bisogna proteggere i bambini e i ragazzi dall’uomo nero”.