Prosegue l’inchiesta sulla mancata chiusura di Alzano e Nembro. Nel corso dell’interrogatorio, avvenuto questa mattina, Giuseppe Conte ha dovuto chiarire ai pubblici ministeri di Bergamo che cosa accadde tra il 3 e il 9 marzo, quando nel capoluogo furono inviate forze dell’ordine ed esercito e poi non fu più decretata la “zona rossa”.
L’obbiettivo dell’inchiesta è quello di verificare se la scelta di non decretare la chiusura immediata della suddetta area abbia influito sull’aumento dei contagi. Al momento non ci sono indagati né ipotesi di reato. Si vuole chiarire, però, i ruoli di Governo e Regione Lombardia.
Al presidente del Consiglio sono state poste le seguenti domande:
- Dopo l’aumento dei contagi e la richiesta del comitato tecnico scientifico di dichiarare zona rossa, chi si consultò?
- Non risulta che la Regione Lombardia avesse presentato richieste formali, ci furono contatti informali?
- Se la Regione Lombardia non aveva presentato richieste formali, perché si decise comunque di mobilitare l’esercito?
- Dopo la seconda richiesta degli scienziati, consultò Regione Lombardia?
- Si è a conoscenza del fatto che si preferì chiudere l’intera Regione anziché soltanto i due paesi. Esaminò questa ipotesi con il governatore Attilio Fontana o con l’assessore Giulio Gallera?
Seguiranno aggiornamenti.