La Gilda delle Arti è una compagnia teatrale che fa della commistione tra le arti di scena la sua caratteristica principale; fondata da Nicola Armanni e Miriam Ghezzi, produce spettacoli per spettatori di tutte le età e organizza percorsi per bambini, adulti e ragazzi che, attratti dalla magia che si cela dietro a un sipario, vogliono avvicinarsi al mondo del teatro.
La compagnia si dedica principalmente ai generi della prosa, della fiaba musicale e del monologo, i cui testi e arrangiamenti sono sempre unici e originali. Pur essendo consapevole della grande tradizione teatrale e musicale italiana, La Gilda delle Arti è anche molto attenta alle nuove forme espressive che caratterizzano il nostro tempo, a cui attinge largamente affinché ogni evento rispecchi il gusto e l’identità del pubblico del XXI secolo.
La prima formazione: ShArt – Show and Art (2006-11) – La Gilda delle Arti nasce il 17 settembre 2006 da un gruppo di diciotto ragazzi, di età compresa tra i 15 e i 20 anni, con l’idea di allestire spettacoli con musica suonata dal vivo. Il nome iniziale della compagnia cercava di descrivere il loro progetto: “ShArt – Show and Art”, spettacolo e arte, recitazione e musica uniti da un unico intento. Questo sodalizio tra interpreti giovani e giovanissimi ha debuttato per la prima volta, dopo circa quattro mesi di prove, con “La magica storia di Belle e la bestia”, una fiaba teatrale per bambini in cui gli attori recitavano a fianco di una piccola brass-band, deputata alla colonna sonora. La tournée si snodava nel circuito dei teatri delle parrocchie della bergamasca e ha contato sette riprese.
Nel corso dei successivi cinque anni, la compagnia ha realizzato altre tre produzioni per un totale di circa 40 riprese, coinvolgendo in tutto circa cinquanta ragazzi, tra interpreti e musicisti.
Un progetto imprenditoriale: La Gilda delle Arti (2011-in corso) – Una parte dei componenti della compagnia ShArt – Show and Art, ha continuato negli anni a credere che il teatro e la cultura potessero diventare una professione. È con queste premesse che nel 2011 il gruppo ha cambiato nome e fisionomia, diventando La Gilda delle Arti: non solo spettacoli, ma anche percorsi di teatro aperti a tutte le età. Anche questo secondo nome cerca di descrivere la vocazione della compagnia, che punta a creare i presupposti per un teatro attuale e vivo, arricchito dall’esperienza delle varie arti di scena: musica, teatro, danza, canto e scenografia. La Gilda delle Arti nasce non come associazione né come cooperativa, ma come azienda di promozione di cultura e di spettacolo che, a seconda del progetto in corso, si avvale dell’esperienza di vecchi e nuovi colleghi. Al momento, la squadra di progettazione è composta da quattro persone, a cui si affiancano circa venti collaboratori di età compresa tra i diciotto e i trent’anni.
In un panorama locale in cui il teatro sperimentale e il teatro per bambini sono indiscussi protagonisti, la compagnia propone principalmente spettacoli di prosa. Con l’obiettivo di far scoprire al pubblico i piccoli gioielli della letteratura teatrale, per le produzioni degli ultimi due anni La Gilda delle Arti ha preso come riferimento le opere di Moliere, di Shakespeare e di Goldoni, allestendo “L’Avaro senza l’avaro”, “Romeo e Giulietta. Un amore senza lieto fine”, “Molto rumore per nulla” e “L’Arlechì. Il servitore di due padroni”; si tratta di spettacoli molto diversi tra loro, in cui la regia ha un ruolo determinante nella riduzione e nella
valorizzazione del testo originale: tre commedie e una tragedia che si propongono a un pubblico giovane e adulto come momento di intrattenimento di qualità e di approfondimento culturale.
La Gilda delle Arti è inoltre attiva sul piano della didattica, con lo scopo di trasmettere la passione per le arti di scena alle nuove generazioni: se, per certi versi, la città e la provincia di Bergamo offrono una vastissima gamma di corsi di teatro per adulti e bambini, la compagnia si distingue perché trova il suo target naturale negli adolescenti e nei giovani. Da cinque anni a questa parte, La Gilda delle Arti ha proposto periodicamente corsi per scuole e workshop teatrali, raggiungendo quota 350 partecipanti, e ha allestito dieci diversi spettacoli con gli allievi; anche in questo senso, la compagnia cerca di lasciare il suo tratto distintivo: creare un evento teatrale vero e proprio, aperto e rivolto a un pubblico ampio, e non limitato agli amici e ai parenti dei partecipanti.
Forse è questo l’aspetto che i collaboratori de La Gilda delle Arti cercano di trasmettere con maggior forza: il teatro non è solo un palco per esibire se stessi e le proprie capacità, ma un luogo in cui cercare, con professionalità e passione, l’incontro con il pubblico. Un principio che, nella pratica, si declina affrontando con grande umiltà il lavoro di preparazione dello spettacolo, sia che si tratti degli allievi, sia che si tratti degli attori della compagnia: la creazione del copione è sempre preceduta da un approfondito lavoro di ricerca, e le prove avvengono ogni volta in presenza del regista che, consapevole delle dinamiche esistenti tra palco e platea, veste i panni dello spettatore più esigente. Gli attori stessi sono invitati a mettersi in discussione ogniqualvolta affrontino un copione, senza dare per scontata la propria abilità: l’esperienza e la tecnica contano, ma se c’è un settore in cui non si finisce mai di imparare è proprio quello delle arti.
Un altro aspetto che La Gilda delle Arti ha mutuato dall’esperienza giovanile “ShArt-Show and Art” è stata l’esportabilità delle produzioni e la semplicità dell’apparato scenico: dovendo adattarsi a teatri diversi, saloni e disponendo di fondi limitati, la compagnia ha imparato a puntare su scenografie trasportabili e sobrie, puntando invece su una certa fastosità dei costumi e sull’indiscutibile centralità dell’attore. Non avendo un teatro proprio, La Gilda delle Arti si sposta di volta in volta nei luoghi dello spettacolo, al momento concentrati nella provincia di Bergamo: se da una parte si tratta di una necessità, dall’altra si configura come l’opportunità di incontrare spettatori sempre nuovi e di gettare le basi per un rapporto virtuoso con il territorio.
Dieci anni compiuti: e adesso? – Chiunque si occupa di cultura, sa che non conta da quanto tempo si sta lavorando: ogni anno si deve partire da zero a cercare clienti, contatti e nuove idee; così anche La Gilda delle Arti, raggiunto il suo primo decennale, non perde tempo e guarda al futuro, con fiducia e un pizzico di audacia. A cosa puntare, nei prossimi dieci anni?
In primo luogo, c’è l’aspirazione di espandere la propria area di risonanza e fidelizzare un nuovo pubblico anche fuori dalla provincia di Bergamo: un traguardo forse non troppo lontano, grazie anche all’aumento del numero di collaboratori e della disponibilità economica della compagnia. In secondo luogo, c’è il proposito di rafforzare la cooperazione con gli enti territoriali, intessendo relazioni con chi, più di tutti, ha a che fare con giovani e ragazzi, come gli oratori, gli istituti comprensivi e le scuole di musica. E per terzo, ampliare l’offerta degli eventi teatrali e creare una compagnia stabile di attori “under 25”: in questo senso va inteso il progetto “Much ado about nothing”, che nel 2016 ha mosso i primi passi e ha coinvolto giovani di tutta la provincia in un percorso professionalizzante.
Oltre a questi obiettivi a breve termine, La Gilda delle Arti punta in alto; con una buona dose di temerarietà e di incoscienza, prova a gettare le basi per la creazione di un centro culturale vero e proprio, una scuola e un’accademia, un teatro e un luogo di confronto: in poche parole, un incubatore per nuove figure professionali animate di passione e di risolutezza, con lo scopo di avviare una nuova e ruggente era del teatro italiano. L’obiettivo è arduo, ma chissà cosa succederà nel prossimo decennale.