Continua incessante l’attività svolta dai militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Brescia nella prevenzione dei reati e soprattutto nella prevenzione dei fenomeni delittuosi particolar modo, nel corso di quest’ultimo fine settimana, i Carabinieri della Compagnia di Desenzano del Garda hanno svolto diversi servizi coordinati nel controllo del territorio ovvero del basso Garda.
Nella nottata tra venerdì 20 e sabato 21 settembre sei reparti della Compagnia sono stati impegnati in un unico servizio coordinato del territorio di Calcinato durante il quale l’azione è stata particolarmente concentrata nella delicata attività di prevenzione degli incidenti stradali ed al controllo di vari esercizi pubblici. Sei le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza, quattro delle quali con tassi alcolemici tra l’1.26 e l’1.9 grammi per litro di sangue, di giovani al di sotto dei trent’anni, provenienti dal veronese e dal bresciano, tra cui una donna. Inoltre, due sono state le persone segnalate quali assuntori di sostanze stupefacenti poiché trovate in possesso di alcuni grammi di sostanza del tipo cocaina. Il culmine è stato raggiunto questa domenica 22 settembre all’alba: un bresciano di 55 anni dopo aver caricato a bordo della sua autovettura 5 ragazze per riaccompagnarle a casa da un noto locale notturno di Desenzano, fermato dai militari, non ha esitato a mostrare loro il suo tesserino da Agente di Polizia Penitenziaria abilmente contraffatto. Ma è stato proprio questo atteggiamento ad insospettire ulteriormente gli operanti che hanno iniziato ad approfondire la situazione. Quattro ragazze hanno sin da subito dichiarato di non conoscere il soggetto e di aver accettato un passaggio senza versare alcun corrispettivo al tassista abusivo, in quanto parente di una di loro. Ma la loro tesi subito è crollata. Infatti la “nipote” non conosceva nemmeno il nome dello “zio”, e la conferma definitiva è giunta dalle dichiarazioni rese dall’ultima ragazza che ha testimoniato: le cinque avevano pagato 100 euro per il trasporto. Per l’autista, pertanto, è scattato il fermo amministrativo del mezzo, una sanzione pecuniaria di 173 euro ed una denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Brescia per “usurpazione di funzioni pubbliche, falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri”. Per le ragazze trasportate, invece, è scattata la denuncia per “falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale”, che costerà alle giovani il rischio della reclusione da 1 a 6 anni. Nelle operazioni del fine settimana sono state numerose le Pattuglie impiegate tra i reparti del Comando Compagnia, alcune delle quali in abiti civili, risultate fondamentali per l’individuazione del falso tassista. Complessivamente sono state 157 le persone controllate e 72 le autovetture e svariate contravvenzioni al Codice della Strada elevate.