E’ emersa una doppia causa all’origine del decesso di Elena Casetto, la 19enne ricoverata dall’otto agosto in psichiatria e morta nell’incendio avvenuto all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, lo scorso martedì 13 agosto. Pare che a troncare la vita della giovane siano state le esalazioni del monossido di carbonio e le gravi ustioni sul suo corpo, dove è stato anche ritrovato un accendino bruciato; questi sono i risultati emersi dall’autopsia effettuata questo giovedì mattina nella stessa struttura ospedaliera. La salma della ragazza è stata restituita alla famiglia per la tumulazione. Ora alla Procura spetta chiarire le cause esatte del rogo perchè non è chiaro se l’incendio del reparto di psichiatria dell’ospedale sia stato appiccato con il medesimo accendino trovato sulla ragazza, e se sia stata lei a provocarlo, come si sosteneva nella prima ipotesi. Da ricordare anche il fatto che prima dell’accaduto la ragazza è stata sedata e contenuta a letto con degli appositi lacci. Prossimo passo per le indagini saranno gli esami tossicologici. Altro tema su cui le indagini si stanno concentrando riguarda il materiale apparentemente “ignifugo” presente nella stanza di Elena, ma che è bruciato molto velocemente. Il pm Ruggeri ha aperto un fascicolo per omicidio colposo ancora a carico di ignoti.
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