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Riapre il Crocedomini, ma i danni sono irrecuperabili

Mercoledì 14 agosto alle ore 18.00 riapre la provinciale 345 delle Tre Valli nel tratto Campolaro-Bazena. L’ufficio competente della Provincia di Brescia ha fatto sapere che la strada sarà transitabile dalla serata che precede il giorno di Ferragosto.

La strada era rimasta chiusa dallo scorso 29 ottobre quando la tempesta Vaia aveva provocato danni enormi alla foresta proprio nel tratto a monte di Campolaro e fino alla cascata Vaiuga, con schianti di alberi di alto fusto e sradicamento di ceppaie che aveva provocato gravi danni alla sede stradale. La notizia in sé è positiva, ma non può far dimenticare gli enormi danni che la chiusura della strada ha provocato: oltre 3 milioni di euro all’economia delle tre valli, tra Breno, Collio e Bagolino, oltre 250 addetti stagionali non assunti nelle varie strutture, una caduta d’immagine a livello internazionale che è devastante (lo scorso anno sono transitati dal Passo Crocedomini ben 120.000 veicoli stranieri, quest’anno non si arriva a 10.000 alla data odierna). Il danno è concreto e l’amarezza palpabile tra i rifugisti, alpeggiatori e operatori per questa estate fallimentare con un intervento lungo e tribolato che aveva visto da subito agire la Comunità montana, che aveva messo in sicurezza, pulito e portato via centinaia di piante sradicate dal vento, entro il 3 maggio, come annunciato all’avvio dei cantieri forestali. Quindi la palla era passata alla Provincia di Brescia, responsabile della strada, che nella conferenza stampa del 29 gennaio scorso a Breno a bocca dei suoi rappresentanti, aveva dichiarato che il cantiere stradale sarebbe proceduto in parallelo con quello forestale. Così non è stato per problemi oggettivi legati alla sicurezza nel far coesistere i due cantieri: per questo i tempi si sono enormemente dilatati specialmente per le modalità dell’appalto per la posa delle barriere paramassi, con i rocciatori che si erano messi al lavoro solo dal 3 luglio. Nel frattempo, però, il cantiere ha subito altri rallentamenti con continui rinvii di date di apertura, fino alla data del 14 agosto. Ma la stagione del motociclismo internazionale, da maggio ai primi di luglio, è irrimediabilmente perduta. Annullato l’attesissimo motoraduno di fine luglio, che avrebbe portato oltre 3.000 motociclisti per tre giorni nella conca di Bazena. Annullate tutte le prenotazioni di gruppi e famiglie, nei rifugi e nelle strutture turistiche della zona. Ridotte di oltre il 50% le vendite di prodotti lattiero-caseari degli oltre 20 alpeggi estivi che insistono sulle malghe servite dalla strada delle Tre valli. Quanto fin qui perso non potrà essere in alcun modo recuperato. Da parte degli operatori, ora impegnati a recuperare almeno la coda di una stagione che non è mai partita, si sta paventando una class action che intende andare all’origine delle responsabilità di quello che molti già avevano preannunciato come un disastro turistico, economico e d’immagine per una delle più belle zone della provincia di Brescia..

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