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Condannata segretaria commercialista dell’asilo di Nigoline

I giudici della terza sezione del Tribunale di Brescia hanno condannato a 10 mesi, con pena sospesa, la ex segretaria della scuola materna di Nigoline di Cortefranca, che era anche consulente commercialista, per aver effettuato, con i soldi dell’asilo, «spese personali e familiari totalmente estranee all’espletamento del mandato conferitole». Spese che ammontano a circa 341mila euro.

La Guardia di Finanza aveva ricostruito un intreccio di acquisti effettuati fra il 2012 e il 2015 in negozi di abbigliamento, biancheria, calzature, mobili, alimentari, fiori ma anche spese pagate per servizi di fisioterapia, per soccorso stradale e per una vacanza in Emilia Romagna. Il tutto usufrendo dei conti correnti dell’asilo intitolato a Monsignor Geremia Bonomelli: per effettuare queste spese personali la donna avrebbe usato assegni della scuola, ma anche bonifici a proprio favore. Salvo poi restituire un importo complessivo di 177milae 761 euro, «da considerarsi restituzioni degli importi indebitamente e unilateralmente prelevati». La vicenda risale al 2017, da quando la neo eletta presidente del cda dell’asilo Gemma  si era rivolta ai Carabinieri di Adro per segnalare le anomalie riscontrate sui conti correnti scolastici con estratti conto, relazioni, copie di assegni «sospetti». Era subito partita l’indagine fino al processo, celebrato con il rito abbreviato dopo che la presidentessa, in qualità di parte civile, aveva anche chiesto un risarcimento di 60mila euro per i danni morali subiti dall’istituto: risarcimento che il tribunale non ha concesso poiché il danno morale «non può essere riconosciuto a favore di un ente». Ora non resta che aspettare anche l’esito del processo civile: l’udienza è fissata per la primavera 2020 e in quella sede verrà chiesto il risarcimento dell’importo sottratto.

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