L’attività formativa della IX Delegazione speleologica lombarda è cominciata ufficialmente in questi giorni con un programma rivolto alle figure OSS (operatore di soccorso speleologico) e TSS (tecnico di soccorso speleologico). L’evento si è svolto a Stezzano, per la parte teorica e indoor, e nelle miniere di Dossena per la simulazione in ambiente.
L’organizzazione è stata curata dalla Scuola Regionale Tecnici di Soccorso Speleologico “Andrea Parenti”, che conta nel proprio organico otto istruttori regionali (IRTecS) e uno nazionale (INTecS). Per diventare soccorritore è necessario seguire un preciso percorso formativo suddiviso in tappe: si accede con una base già acquisita di progressione in grotta e di autonomia nell’autosoccorso, per dimostrare una comprovata esperienza di frequentazione delle grotte. La prima fase prevede il superamento delle selezioni, segue l’iter formativo per OSS al termine del quale si deve superare la valutazione conclusiva. Non finisce qui: gli OSS infatti entro i due anni successivi devono obbligatoriamente proseguire con la formazione teorica e pratica fino a ottenere la qualifica di TSS, che ha una durata di tre anni, e periodicamente procedere al rinnovo della stessa. La complessità del soccorso speleologico non può prescindere da una verifica costante delle competenze e degli aggiornamenti di carattere operativo. Nell’anno in corso in Lombardia sono quattro i nuovi OSS in formazione e cinque gli aspiranti TSS che stanno ottenendo la qualifica più avanzata. Il percorso è programmato su quattro eventi formativi durante l’anno più altri quattro momenti di addestramento. Al termine, in autunno, la verifica finale.