Il diabete è una malattia cronica metabolica in cui si ha un aumento della glicemia, ovvero dei livelli di zucchero nel sangue, che l’organismo non è in grado di riportare a livelli normali. Alla base di questa condizione iperglicemica vi può essere una ridotta produzione di insulina, l’ormone prodotto dal pancreas per trasformare gli zuccheri e altri componenti degli alimenti in energia, oppure una ridotta capacità dell’organismo di utilizzare l’insulina che produce oppure entrambi i fattori. Esistono 2 tipi principali di diabete mellito: il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2. Il diabete di tipo 1 è definito anche diabete giovanile. Insorge in età giovanile (entro i 30 anni), è causato da una ridotta o assente produzione di insulina.
Il diabete di tipo 2 insorge in età adulta. E’ dovuto alla incapacità delle cellule di utilizzare l’insulina (insulinoresistenza) e progredisce poi con la graduale perdita da parte del pancreas della capacità di produrre insulina in quantità adeguate.
La diagnosi di Diabete mellito si pone in base a 3 principali criteri:
1) Glicemia basale > 126 mg\dl confermata con almeno una seconda misurazione.2) Glicemia, dopo 2 ore dalla somministrazione di 100 g di glucosio (curva glicemica) > 200mg \dl in presenza di caratteristici sintomi di diabete. 3) Riscontro casuale di una glicemia a digiuno > 200 mg\dl.
Un altro esame ematico importante è l’emoglobina glicata il cui dosaggio nel sangue permette di stabilire l’andamento della glicemia negli ultimi 2mesi. E’importante non tanto per la diagnosi ma soprattutto per il monitoraggio della terapia. Un valore sotto il 7% è indice di una terapia adatta ed efficace.
Spesso i sintomi di esordio del diabete sono poliuria(aumento della diuresi), polidipsia(sete intensa), polifagia (aumento della fame), sensorio obnubilato (il soggetto è confuso e poco lucido). Questa forma di esordio è più frequente nel diabete di tipo 1; nel diabete di tipo2 l’esordio è spesso caratterizzato da sintomi meno evidenti e più spesso ancora, l’unico segno consiste in un casuale riscontro di iperglicemia evidenziata con esami di controllo.
Le complicanze del diabete si distinguono in complicanze acute e croniche.
Le complicanze acute sono principalmente 2 : il coma ipoglicemico ed il coma diabetico (iperglicemico). Queste complicanze acute sono diventate meno frequenti grazie alla diffusione dei glucometri (apparecchi di semplice utilizzo per la misurazione della glicemia)
Recentemente è uscito un glucometro di nuova generazione che è un glucometro a rilevazione della glicemia interstiziale. Il paziente molto comodamente a casa applica un sensore dietro l’avambraccio e per rilevare la glicemia sarà sufficiente passarvi sopra il glucometro senza bisogno di pungersi il dito.
In realtà il coma ipoglicemico è una complicanza non del diabete ma della sua terapia soprattutto dell’insulina. Si manifesta con perdita di coscienza accompagnata da abbondante sudorazione. Si può evitare se ai primi sintomi si rileva col glucometro una ipoglicemia. In questo caso ,se la glicemia è minore di 50mg\dl, è utile assumere 15 g di zucchero che corrispondono a 3 zollette, un cucchiaio raso oppure 3\4 di bicchiere di una bevanda zuccherata, per esempio aranciata. Se dopo 15 min la glicemia è ancora minore di 50 mg\dl,ripetere l’assunzione di zucchero seguita da zuccheri complessi (pane o biscotti). Il coma diabetico iperglicemico a sua volta si distingue in 2 tipi:coma chetoacidosico e coma iperosmolare. Il coma chetoacidosico è di solito la prima manifestazione di un diabete non ancora diagnosticato. Il coma iperosmolare è di solito causato da una iperglicemia persistente con conseguente aumento della diuresi (poliuria) e disidratazione severa, a differenza che nel coma ipoglicemico,la pelle non appare sudata ma asciutta e con segni di disidratazione.
Le principali complicanze croniche del diabete sono: il piede diabetico, la nefropatia, la cardiopatia ischemica e la retinopatia. Il piede diabetico si manifesta con ulcerazioni provocate da una ridotta circolazione e da risentimento dei nervi, che a sua volta determina una riduzione di sensibilità dolorifica. La ridotta sensibilità comporta una maggiore incidenza di ferite ed ustioni. Per la prevenzione del piede diabetico sono importanti alcuni accorgimenti: Controllare la temperatura dell’acqua col gomito,prima di immergervi i piedi- asciugare i piedi delicatamente e molto bene, eventualmente usando il phon con un getto d’aria tiepida- usare calze che non stringano e cambiarle ogni giorno – anche le calzature devono essere comode e il tacco non deve superare i 4cm – in caso di scarpe nuove controllare il piede dopo pochi minuti di cammino – idratare il piede con idonee creme – tagliare le unghie solo orizzontalmente – non utilizzare strumenti taglienti per le callosità.
Per la prevenzione della retinopatia diabetica è importante sottoporsi ad una visita oculistica con esame del fondo dell’occhio almeno ogni 2 anni.
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