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Sequestrati beni per 3 milioni a Sarnico

Gli uomini della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bergamo, su ordine della Giudice delle Indagini Preliminari, Federica Gaudino, hanno dato esecuzione a un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro.

Le indagini che hanno portato a questo provvedimento erano iniziate dopo una verifica fiscale condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Sarnico nei confronti di una società con sede a Chiuduno , amministrata dal principale indagato, un quarantenne originario di Calcinate. L’ispezione aveva permesso di rilevare anomalie contabili connesse al sistematico storno, a fine anno, di fatture emesse per la cessione di materiali metallici e ferrosi. I controlli incrociati dei finanzieri nei confronti delle società destinatarie delle note di credito avevano evidenziato che non erano supportate da ragioni economiche, ma anche che mancava l’annotazione dei documenti nella contabilità delle aziende destinatarie. Dunque, era tutto falso. Gli ulteriori approfondimenti investigativi hanno permesso di dimostrare che la contabilità dell’azienda era da ritenere inattendibile. In particolare, l’attenzione dei militari si è concentrata sui rapporti con una società di Prevalle operante nel settore della fusione di metalli ed ha permesso di scoprire che le fatture emesse nei confronti di quest’ultima, in realtà erano servite a dare copertura contabile a vendite di materiale in nero, In soli due anni, nel 2017 e 2018, sono stati ricostruiti prestiti per più di 5 milioni di euro, con restituzione di oltre 6 milioni. Il milione di euro di interessi è stato ottenuto anche con metodi con pressioni, minacce ed incursioni in azienda ad opera del principale degli indagati, già finito sotto inchiesta in passato per usura, con il concorso del 53enne fratello anch’egli originario di Calcinate e di un complice, un 43enne di Chiari, anche lui con precedenti. Le operazioni di servizio dei Finanzieri di Sarnico, con i colleghi della Compagnia di Bergamo, hanno permesso di individuare diverse società ed otto persone coinvolte a vario titolo nelle indagini e di sequestrare beni e disponibilità finanziarie per un valore di circa 3milioni di euro: si tratta di denaro contante, ville e appartamenti, cascine, orologi, gioielli, quadri, autoveicoli, moto, quote societarie e disponibilità finanziarie su conti correnti.

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