Guardia di finanza auto

Imprenditore pisognese arrestato dalla Guardia di Finanza

Tre persone sono finite in manette nel Leccese per aver creato società che accumulavano debiti tributari e poi le cedevano bulgari che le trasferivano fittiziamente all’estero: tra questi c’è un imprenditore di Pisogne, individuato dalle fiamme gialle della cittadina lacustre. L’imprenditore è stato arrestato questo venerdì 22 febbraio proprrio dai finanzieri di Pisogne nel contesto dell’operazione «Imballaggi sicuri» condotta dalla Guardia di Finanza di Lecce che ha portato anche ad indagare altre cinque persone.

Il meccanismo utilizzato dai tre era riuscito a sottrarre a imposizione più di 30 milioni per una corrispondente evasione di imposta (tra Ires ed Iva) di quasi 14 milioni di euro. Gli altri due arrestati sono un imprenditore di Presicce, in provincia di Lecce, attivo nel settore della produzione e commercio di imballaggi in plastica, che ha gestito il proprio business creando diverse società che,dopo aver accumulato ingenti debiti tributari, venivano cedute a bulgari e trasferite fittiziamente all’estero e un consulente fiscale, sempre di Presicce, il quale architettava gli stratagemmi per evadere le tasse. Secondo quanto ricostruito dalle indagini delle Fiamme Gialle, lìimprenditore di Pisogne aiutava il collega salentino a trasferire denaro in Slovenia e, attraverso fatture per operazioni inesistenti e con la costituzione di società cartiere ad hoc, avrebbe riciclato oltre un milione di euro provenienti dall’evasione fiscale, spostando il denaro su conti correnti di istituti di credito esteri. Le società intestate all’imprenditore bresciano avevano sede presso il suo studio. Nella stessa operazione le Fiamme gialle hanno eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, del valore di oltre 12 milioni di euro, nei confronti dei beni e delle disponibilità finanziarie in capo a tutte le persone coinvolte nell’indagine e sono riusciti ad individuare l’ulteriore «cassaforte di famiglia » nella quale – nel tempo – erano stati custoditi tutti i beni accumulati dall’imprenditore salentino con i proventi derivanti dall’evasione fiscale.

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