La Valcamonica è una terra che, per conformazione e struttura, è più vicina e sensibile al tema del risparmio energetico e dei cambiamenti climatici: fenomeni come il disgelo dei ghiacciai, l’abbassamento del livello dei fiumi e i cambiamenti climatici irregolari sono più evidenti in realtà come quella locale. L’efficientamento energetico è la soluzione d’obbligo per la salvaguardia dell’ambiente.
S-Luce è la prima cooperativa in Valcamonica che mette in relazione due caratteri sociali di fondamentale importanza: l’inserimento lavorativo di figure ai margini del lavoro e il costante sviluppo sul territorio del risparmio e dell’efficientamento energetico. Paolo Troletti, presidente della cooperativa, ha spiegato come la riduzione dell’inquinamento e lo sviluppo verso nuove professioni può garantire un futuro migliore e una terra vivibile, un progresso etico e sostenibile.
“C’è molto da fare, sia sul territorio che a livello nazionale. Germania, Francia e Finlandia hanno in previsione per il 2030 di arrivare al 50% di produzione con fonti rinnovabili, mentre l’Italia è ancora indietro, ma ce la possiamo fare, credendo in un progetto di futuro verde che parte dal governo nazionale e discende sulle Regioni” commenta Troletti “Efficientamento non vuol dire solo risparmio in termini economici ma anche riduzione dell’inquinamento. Il risparmio energetico e finanziario è certamente importante ma è anche seguito da un maggior rispetto dell’ambiente e una riduzione delle emissioni di co2, che non provengono solamente dal caminetto di casa ma anche dalle centrali elettriche che spesso vanno ancora con combustibili fossili.”
Ovviamente ci vogliono le risorse e una serie di fattori che si rincorrono: le competenze, l’organizzazione e la capacità di sviluppare alcuni elementi che seguono uno sfruttamento green del territorio e delle fonti rinnovabili. “E’ un lavoro quello del risparmio energetico che ha ampi margini di miglioramento e di occupazione e che guarda verso il futuro. È ineluttabile dover inquinare meno: il clima è cambiato ma sicuramente l’uomo è ancora in tempo per non far implodere la terra”.
Le soluzioni ad oggi sono molteplici, una su tutte è la geotermia, che nei prossimi anni potrebbe avere un impatto importante in termini di efficientamento ed abbattimento delle emissioni. Attraverso l’utilizzo di sonde che scendono da quota 0 a 120 metri, producono energia con un sistema di scambio termico. “Nei prossimi anni si andrà in contro ad un costante allineamento della maggior parte dei comuni: principalmente avviene attraverso l’adeguamento dell’illuminazione con sistemi a risparmio energetico. Inoltre, recentemente, la Comunità Montana ha emesse un bando per l’efficientamento illuminotecnico degli immobili. Esiste un problema tra i comuni minori, che è quello delle risorse: spesso le realtà più piccole non riescono a compensare il rapporto tra quanto è consumato e quanto deve essere investito. La soluzione potrebbe essere che i comuni piccoli si consorzino, tramite un progetto di rete “Conclude Troletti.