È un quadro ambientale sconsolante quello che emerge dai controlli attuati in questo mese dai carabinieri forestali della stazione di Vobarno. Anche alla luce della forte siccità che compromette sensibilmente l’equilibrio biologico di fiumi e torrenti, i militari all’inizio del mese hanno effettuato una visita al depuratore di Vobarno scoprendo che lo scarico d’emergenza dello stesso impianto era entrato in funzione senza motivo. LA CONSEGUENZA è stata l’immissione di ingenti quantità di reflui fognari non trattati direttamente nel fiume Chiese. Ma non è finita: al gestore del depuratore è stata contestata una seconda violazione amministrativa, comminata per una gestione irregolare del registro obbligatorio della gestione dei fanghi di depurazione.
CASE DELLA COMUNITA’: LEGAMBIENTE BASSO SEBINO, INVESTIMENTI
Tra i tanti aspetti negativi del PNRR, 200 miliardi di spesa a debito senza analisi costi-benefici, come il progetto dei treni ad Idrogeno della Brescia