Anche nelle campagne bergamasche, a causa del caldo anomalo per la stagione, si registra la presenza di numerosi sciami di cimici che a macchia di leopardo stanno causando danni alle colture, in particolare alla soia e alla frutta. In alcune zone l’invasione interessa anche i vivai.
I tecnici della Coldiretti bergamasca stanno monitorando attentamente la situazione, in quanto la cimice marmorata asiatica si può rivelare particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari per volta.
“Per la coltura della soia è stato un disastro – dichiara Elena Lazzarini imprenditrice agricola di Fontanella -; nei campi più colpiti hanno mangiato i semi bucando i baccelli che al momento del raccolto sono risultati vuoti. Il danno stimato è di circa il 15 -20 %.
La diffusione in Italia di questi insetti, che nel nostro Paese non hanno antagonisti naturali – spiega Coldiretti – è stata favorita da temperature ben al di sopra delle medie, in un 2018 che si classifica fino ad ora come l’anno più bollente dal 1800, con il mese di settembre che ha fatto registrare temperature superiori addirittura di ben 1,82 gradi e precipitazioni inferiori del 61% alla media storica di riferimento (1971-2000), sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi nove mesi dell’anno.
“Nella mia attività di manutenzione dei giardini – afferma Sandro Maffi florovivaista di Barbata – ho avuto modo di vedere numerosi danni causati dalle cimici alle piante da frutto, in particolare mele, pere e pesche. In alcuni vivai invece sono stati colpite piante dalla composizione particolarmente zuccherina come ad esempio gli aceri e i gelsomini”.
Le cimici hanno colpito anche i kiwi. “Abbiamo avuto un principio di attacco nel frutteto dove coltiviamo i kiwi – dice Marco Salera di Martinengo – fortunatamente siamo riusciti a tenerlo sotto controllo con dei trattamenti specifici a base di aglio, quindi completamente naturali. Se questi insetti continuano a moltiplicarsi però diventano un problema serio”.
La cimice marmorata, il cui nome scientifico è Halyomorpha halys – precisa la Coldiretti – è originaria dell’Asia orientale, in particolare di Paesi come Taiwan, Cina e Giappone. E’ solo l’ultimo dei parassiti alieni che con i cambiamenti climatici hanno invaso l’Italia, provocando all’agricoltura e alle grandi coltivazioni di soia e di mais nel nord Italia danni stimabili in oltre un miliardo.