Al via la prima edizione di HC.Lab (Health C.Lab), il nuovo progetto Contamination Lab (CLab) dell’Università degli Studi di Bergamo che propone ai partecipanti un percorso di accompagnamento e formazione alla cultura dell’imprenditorialità focalizzato sul settore della salute e le sue prospettive di innovazione.
I Contamination Lab (CLab) – finanziati dal Ministero dell’Istruzione e dell’Università all’interno del Programma Nazionale per la Ricerca – sono luoghi di impulso della cultura, dell’imprenditorialità e dell’innovazione, finalizzati alla promozione dell’interdisciplinarietà di nuovi modelli di apprendimento e allo sviluppo di progetti di innovazione a vocazione imprenditoriale e sociale, in stretto raccordo con il territorio.
L’Università degli Studi di Bergamo si è aggiudicata, insieme ad altri atenei italiani (16 su 68), il bando MIUR dedicato ai CLab e ideato con l’obiettivo di fare dell’Università un laboratorio per lo sviluppo di competenze imprenditoriali.
Health Care, Human Care e Community Care gli elementi cardine della verticalizzazione tematica del C.Lab bergamasco che propone agli studenti un percorso formativo e di supporto allo sviluppo di progetti d’innovazione a forte vocazione imprenditoriale nel settore dei prodotti e dei servizi dedicati alla salute e cura della persona e della comunità.
Al centro del percorso formativo i temi e le sfide che la società contemporanea si trova ad affrontare nel campo della salute: benessere e stili di vita, alimentazione, wellbeing; qualità della vita, supporto alle fragilità e nuove tecnologie per lo smart aging; tecnologie per la salute tra cui sensoristica indossabile e mobile health; big data e intelligenza artificiale a supporto della terapia, della cura del paziente e della gestione dei servizi alla persona e delle organizzazioni sanitarie.
Sergio Cavalieri, Prorettore Delegato al Trasferimento Tecnologico, Innovazione e Valorizzazione della Ricerca dell’Università degli Studi di Bergamo: “Con il progetto HC.Lab il nostro Ateneo entra all’interno del network nazionale di laboratori di formazione imprenditoriale promosso e riconosciuto dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica) con un coinvolgimento attivo delle principali componenti del mondo economico, culturale e sociale del territorio, e caratterizzato anche da una forte proiezione internazionale grazie all’attivazione di partnership strategiche come quella che oggi attiviamo con IBM Italia e MIT IBM Watson AI Lab.
Caterina Rizzi, Direttore del Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione, Università degli Studi di Bergamo: “HC.Lab rappresenta un ulteriore e importante tassello che va ad arricchire e completare il percorso intrapreso dall’Ateneo nel settore della salute integrandosi in modo sinergico con le iniziative già in essere.”
Nicola Palmarini, MIT/IBM Watson AI Lab – Cambridge: “Per IBM, partecipare a HC.Lab è un’occasione unica per contribuire alla formazione di talenti su un tema che impatta il Paese in modo pervasivo. L’Italia è il secondo Paese con il più alto tasso di invecchiamento al mondo dopo il Giappone, da qui l’importanza della sinergia con le università in termini di innovazione e sviluppo delle competenze professionali per affrontare quella che si profila come una necessità inevitabile per il benessere della popolazione. Il supporto agli anziani, infatti, sta rapidamente diventando una delle sfide sanitarie più significative della nostra epoca.”
Mario Salerno, HC.Lab, Università degli Studi di Bergamo: “Il percorso di HC.Lab mira a fare emergere e crescere le capacità imprenditoriali e a dotare di strumenti appropriati coloro che desiderino far leva sull’innovazione per rispondere a sfide e bisogni nell’ambito della salute: dalle tecnologie per la diagnostica e la cura, fino ai servizi alla persona, tenendo in considerazione anche i trend tecnologici, demografici e socio-economici che stanno radicalmente cambiando la nostra società.”
Numerose le partnership interdisciplinari del progetto HC.Lab con le imprese, le Istituzioni, i partner internazionali e del settore “Health”, il mondo della scuola e i Contamination Lab nazionali: Associazione BergamoScienza, Bergamo Sviluppo (Azienda Speciale della CCIAA di Bergamo), Confindustria Bergamo, e-Novia, IBM, Jacobacci & Partners, RES – Research for Enterprise Systems, UBI Banca, UNICA Servizi, Cambridge University – Judge Business School, Maastricht University – School of Business and Economics, IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Ospedale Papa Giovanni XXIII, I.S. Betty Ambiveri di Presezzo, I.S.I.S. Giulio Natta di Bergamo, I.I.S. Guglielmo Marconi di Dalmine, I.T.I.S. Pietro Paleocapa di Bergamo, Contamination Lab Napoli e CLab-Università degli Studi di Catania.
Le lezioni si svolgeranno da dicembre 2018 a maggio 2019, sviluppate in un ciclo di 60 ore dedicate all’approfondimento con esperti del settore; all’apprendimento di tecniche di sviluppo imprenditoriale e di lavoro in team; all’elaborazione di un progetto d’impresa con il supporto di mentor esperti. Al termine, i progetti migliori saranno valutati e premiati da una giuria tecnica.
Il percorso è aperto ad un massimo di 70 partecipanti ed è rivolto a: studenti iscritti ad un corso dal di laurea triennale e magistrale, dottorandi, specializzandi e titolari di assegno di ricerca presso l’Università degli Studi di Bergamo o in altro ateneo; studenti delle scuole (terzo anno superiori) e collaboratori dei partner HC.Lab; alunni della Start Cup School Bergamo (edizioni 2016, 2017 e 2018).
Per accedere alla prima edizione di HC.Lab è necessario iscriversi, entro il 18 novembre 2018, al bando che nei prossimi giorni verrà pubblicato online su www.unibg.it/hclab.
Le attività avranno inizio dal 14 dicembre 2018 e termineranno il 31 maggio 2019.
Informazioni e contatti: www.unibg.it/hclab Facebook: HC.Lab