Ha cercato di riportare in Italia, dalla Svizzera, una somma di poco superiore ai 9 milioni di euro, denaro però proveniente da una bancarotta fraudolenta.
E’ così scattato il sequestro per una 60enne di Arcene, nel bergamasco, che ha tentato lo spostamento illegale dalla banca Bsi di Lugano, dopo aver chiesto la procedura di voluntary disclousure, volta a regolarizzare l’ingente patrimonio non dichiarato, detenuto all’estero.
La donna, secondo le indagini degli inquirenti, non avrebbe mai avuto un reddito tale da poter giustificare una così ingente somma sul conto svizzero. Gli accertamenti della guardia di finanza di Bergamo, hanno portato alla luce una condanna in via definitiva inflitta nel 2005 al marito della donna, impresario edile scomparso nel 2007. L’uomo era infatti stato accusato di bancarotta fraudolenta per 16 milioni di euro, relativi al fallimento della sua azienda.
Pare quindi che il denaro oggetto della tentata movimentazione illegale, sia il frutto di una distrazione nell’ambito del fallimento dell’azienda. Sono state cosi richieste e approvate le misure cautelari per sequestrare i beni nella disponibilità dell’indagata in Svizzera, per un ammontare pari a 7 milioni di euro in Italia, di cui fanno parte anche una società immobiliare e 29 tra fabbricati e terreni.